In un mercato sempre più direzionato verso il mondo elettrico, gli utenti si trovano in una situazione di difficoltà nella fase di acquisto della vettura. Quale differente campana ascoltare? Facciamo un pò di chiarezza.

 

Euro 4, ibrida, plug in, elettrica, benzina, metano o gpl? Bellissima domanda! Un quesito che metterebbe in crisi gli esperti del settore, figuriamoci chi non è addetto al settore e deve acquistare la vettura dopo qualche anno e non è più tanto aggiornato sulle ultime novità del mercato. Ecco qui alcuni consigli per essere più tranquilli, prima di recarci dai concessionari.

 

Primo aspetto che ci sentiamo di consigliare, indipendentemente dalla tipologia di veicolo che si vuole acquistare, ma anche dalla motorizzazione, è quello di navigare online, confrontando le diverse offerte che sono presenti. Quasi tutte le case automobilistiche danno inoltre la possibilità di configurare la vettura online, in modo da comprendere cosa è contenuto all’interno dell’allestimento che ci interessa e cosa no. In alcune di questi siti è inoltre possibile, al termine della procedura di configurazione, di salvare con un codice alfanumerico la procedura che abbiamo fatto, in modo che il consulente vendite sia avvantaggiato, non appena varchiamo l’ingresso del salone d’auto.

 

Non appena abbiamo varcato la soglia dello showroom, tra le prime cose che dovremmo scegliere è quella relativa alla possibilità o meno di veder pronte consegna o km0. Quest’ultime sono infatti auto nuove o con meno di 100km, che hanno un pregio e un difetto. Se da una parte sono acquistabili nel giro di qualche giorno, dall’altra parte non possono essere personalizzate. Se vogliamo ad esempio un pacchetto particolare che abbiamo visto nel sito, nel caso non sia presente nella vettura, sarà ben difficile che si possa installare a questo punto. Stiamo parlando di pacchetti che vanno a modificare la vettura nel proprio DNA e le relazioni delle diverse parti con la centralina. Se invece vogliamo andare ad esempio i vetri oscurati posteriori, allora non ci sono problemi in quanto li possiamo realizzare aftermarket.

 

Un aspetto che forse ci balzerà all’occhio quando vediamo la vettura che ci piaceva dal vivo è la reale dimensione, o meglio quella sensazione di grandezza che ci trasmette la carrozzeria. Sui siti che abbiamo visitato sono quasi sempre indicate le dimensione che ha la vettura, le quali le dobbiamo confrontare se abitiamo in città e il nostro garage casomai non è molto grande o lo spazio di manovra è limitato al di fuori del nostro garage. Guardiamo anche, e qui effettivamente i dati del sito possono essere complicati da trasportare nella vita quotidiana, dalla capacità del bagagliaio e dalla forma di quest’ultimo, oltre che dall’altezza della soglia di carico. Se infatti è molto alta, le persone con qualche difficoltà o comunque nei casi di carichi pesanti, le operazioni potrebbero essere non semplicissime.

 

Vediamo ora alla questione forse più complicata da rispondere, ovvero quale alimentazione scegliere. Con le recenti strette dei vari governi, e dei sindaci delle città, i diesel sono caduti in un vortice di restrizioni. Gli euro 3 sono ormai passato e anche gli Euro 4 sono prossimi ad essere banditi dai centri urbani della grandi città e dalla circolazione in alcune regioni. Attenzione però, non in tutta Italia e non in tutte le regione. Certo è che chi acquista una vettura nuova attualmente acquisterebbe un Euro 6, la cui messa al bando è stata stimata nel 2025-2030 a seconda che si tratti di Euro 6 A/B/C oppure D (quelle più moderne e con il minimo livello di inquinamento). Sicuramente il diesel è l’alimentazione scelta da coloro che fanno più chilometri in autostrada o per le superstrade, invece di benzina o ibrido. Quest’ultimo invece è indicato a coloro che vivono in città e si spostano prevalentemente in città, per via dell’intervento del comparto elettrico nelle fasi di rallentamento/accelerazione.

 

L’elettrico è ancora qualcosa di abbastanza impegnativo sia dal punto di vista dell’investimento iniziale, sebbene l’attuale governo abbia inserito nella manovra economica degli eco incentivi per l’acquisto di vetture elettriche o con emissioni molto basse. Per intenderci è praticamente impossibile trovare una vettura totalmente elettrica nuova per meno di 20.000 euro, sebbene sia di dimensioni contenute, senza parlare delle berline.

 

Se vogliamo rimanere nel mondo del rispetto dell’ambiente, abbiamo i sempre verdi metano e gpl. Quest’ultimi permettono di viaggiare con un motore termico e di sfruttare in modo pieno i vantaggi dell’utilizzo del gas. Se il metano ha un risparmio ancora maggiore alla fine del mese, il gpl è più facilmente individuabile all’interno del nostro territorio nazionale. Sta a noi comprendere se nel territorio in cui viviamo, esistono pochi o molti distributori di questi tipi di carburanti.

 

Ultimi due consigli che ci sentiamo di dare sono, i costi di mantenimento e il deprezzamento della vettura. Alcune case automobilistiche infatti hanno costi di mantenimento elevato, per via dell’appartenenza ad un segmento premium, ma che mantengono un valore futuro più elevato rispetto alla concorrenza. Altre vetture invece hanno costi di manutenzione (parliamo di tagliandi ad esempio) più contenuti ma che vedono però un deprezzamento più rapido. E qui viene la domanda spontanea: ogni quanto cambiate la vettura? Siete di quelle persone che amano aggiornarsi nell’utilizzo dell’auto e la vorreste cambiare ogni 3 anni, oppure la portate ai 200.000-250.000 km e poi la cambiate? Prestate attenzione nel caso il concessionario vi proponga una sorta di cambio della vettura ogni 3 anni, al tasso TAEG del finanziamento che di solito è associato. Minore è il valore del TAEG, ovvero del tasso annuo equivalente globale, minore sarà il costo totale del finanziamento.

 

Un ultimo consiglio? Fate un test drive! Non c’è miglior consiglio che la vostra sensazione alla guida.

 

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