Investimenti importanti per la casa giapponese, in un’ottica di progressivo sviluppo della guida autonoma. Si tratta di una partnership con altre aziende altamente specializzate, al fine di accelerare l’introduzione della guida autonoma sulle nostre strade.

 

La casa produttrice giapponese, attualmente la meglio posizionata nel mercato per il discorso “ibrido”, ha stretto un accordo con importanti aziende mondiali, come forma di investimento nello sviluppo della guida autonoma. Stiamo parlando di Denso, azienda giapponese produttrice di sistemi integrati e componenti automobilistici, e SoftBank Vision Fund, un importantissimo fondo d’investimento attivo nel campo della tecnologia.

 

Partiamo a conoscere la prima realtà, ovvero Denso. Si tratta di un’azienda con sede a Kariya e che fa parte del gruppo Toyota. Come nome, non tutti conoscono questa realtà, a differenza di un prodotto che è stato realizzato e che ha cambiato diversi settori merceologici. Stiamo parlando del QR code, inventato per l’appunto da Denso, il famoso quadrato che può essere considerato a grandi linee come l’evoluzione del codice a barre. Tutto ciò, e non solo, ha permesso all’azienda di chiudere il 2018 con un fatturato di 46 miliardi di dollari, circa la metà di FCA.

 

Per quel che riguarda il SoftBank Vision Fund, è un fondo d’investimento tra i maggiori al mondo e probabilmente quello con più disponibilità nel comparto tecnologico. E’ collegato alla SoftBank, gruppo finanziario con sede a Tokyo fondata nel settembre 1981 dal Masayoshi Son e chiaramente quotata alla borsa valori di Tokyo. Si tratta di una vera potenza a livello mondiale, che vanta di acquisizioni di tutto rilievo e collaborazioni di primo livello, come quella realizzata nel 2008 con Apple per la commercializzazione dell’Iphone 3g in Giappone.  

 

Quello che hanno sviluppato queste tre aziende è un importante sforzo economico e finanziario, per far decollare la guida autonoma. Non hanno deciso di creare un’azienda da zero, ma hanno optato per finanziare un’azienda già esistente. Stiamo parlando della ATG di Uber, il colosso dei taxi. Lo sforzo di cui stiamo parlando è di circa 1 miliardo di dollari, il che porterà le tre aziende ad acquisire circa il 10% di Uber. Non un solo investimento, ma ben due con un colpo solo.

 

Questa forma di investimento però non esclude quello già attivo di Toyota, nei confronti di Uber, per lo sviluppo di veicoli a guida autonoma. Proprio lo scorso anno la casa di auto giapponese aveva investito circa 500 milioni in una stretta collaborazione con Uber, per la commercializzazione entro il 2021 di auto a guida autonoma. Quello che è stato firmato attualmente, si può quindi vedere come una forma di maggior investimento verso quell’ottica. La tecnologia per questo tipo di prodotto deve essere ancora molto sviluppata e per questo Toyota ha deciso di creare una sorta di alleanza con aziende altamente specializzate e un fondo d’investimento leader del mercato hi-tech.

 

La guida autonoma non è soltanto un esercizio tecnico di qualche centro di ricerca, ma il futuro, a quanto pare, del mercato automotive. Non è ha intendere come sviluppo per le auto dei privati, ma anche per il commercio, come i corrieri o camion. Se si pensa che i primi tentativi di guida autonoma si sono realizzati nel 1980 all’Università di Carnegie Mellon e qualche anno più tardi da Mercedes, nel 1987, con il progetto Eureka, quello che stiamo per assistere in questi prossimi anni è probabilmente la maggior svolta per il settore automotive in ambito di guida autonoma.

Credit photo: Toyota Media press