Il veicolo supersportivo della casa giapponese è in commercio da qualche anno ormai, ma ora ha conquistato il cuore di Mareike Fox, attrice porno che ha già nel proprio garage, diverse supercar personalizzate. Il risultato? 750cv di potenza pura!

Mareike Fox e Nissan GT-R: chi è il nome più famoso? Sicuramente il secondo, quello della coupè della casa di Yokohama, in produzione dal 2007 e spinto da un v6 da 3.799 centimetri cubici. L’altro nome è quello di una pornostar tedesca di 26 anni, famosa per la sua passione per le elaborazioni auto. All’interno del suo garage ha già una McLaren 540cv e una Dodge Hellcat da 707 cavalli. Tre supercar rielaborate adatte per ogni evenienza, e per ogni cambio l’abito.

Iniziamo a vedere, prima di addentrarci sul kit di elaborazione da Mareike, alcuni aspetti chiave che hanno fatto il successo della GT-R. A sostituzione della quinta generazione della Skyline GT-R, nel 2007 venne presentato al mercato il primo esemplare prodotto dalla casa giapponese, proveniente dalla penna di Shiro Nakamura. Il concept risale addirittura al 2001, quando era ancora in commercio la sua predecessore, ma fin da subito ha conquistato il cuore di tutti gli appassionati delle coupé e dei veicoli del sol levante. Dal momento del lancio, sono state presentate diverse versioni della medesima auto, a partire dalla GT-R SpecV, passando per la GT-R Nismo, fino alle versione legate agli anni di commercializzazione (2011, 2013 e 2016). 

Spinte da un motore v6 bi-turbo da 3.799 cm cubici, hanno visto aumentare man mano i dati relativi alla potenza, intesa come cavalli, coppia massima e diminuzione dei tempi di accelerazione. Grazie ad un cambio sequenziale sei marce, i tempi 0-100km/h sono scesi progressivamente fino a sotto i tre secondi e una velocità massima limitata a 315 chilometri orari, mentre la coppia massima supera i 600Nm. Valori da supercar per prezzi oltre i 100.000 euro per la versione base, fino a quasi 190.000 per la versione più spinta, ovvero la Nismo. 

Questo superbolide ha partecipato anche a campionati auto, quali il Super GT in classe GT500 e FIA GT-1. Il primo campionato citato, è una serie automobilistica giapponese, che vede una distinzione tra due tipologie di veicoli, quelli della classe 500 e quelli della classe 300. In un semplice tentativo di rendere l’idea, i concorrenti della GT-R erano la Honda NSX e Lexus RC F. Il motore realizzato per l’occasione è un 4.5 litri di cilindrata aspirato, con cambio sequenziale a sei marce e le possibilità di personalizzazione e modifiche sono notevoli, molto più di altri campionati auto. E’ possibile infatti sostituire il motore con altri della stessa marca, modificare la posizione di quest’ultimo e potenziarlo con turbo non previsti dalla versione stradale (come per l’appunto la GT-R). Il secondo campionato, il FIA GT-1 è stato un campionato realizzato dal 2010 al 2012, erede del FIA GT (contemplando sia la categoria GT1 che GT2) ed abbandonato due anni dopo per via degli alti costi e il calo di iscritti. Tra i campioni in carica di questa categoria, ricordiamo Andrea Bertolini, collaudatore della Ferrari e pilota Maserati e tre volte campione del campionato FIA GT (2006, 2008, 2009) e campione del mondo FIA GT1 (2010).

Tornando alla nostra supercar elaborata da Mareike Fox, ha visto aumentare la propria potenza grazie all’aero kit Rocket Bunny V2. Il costo dell’elaborazione si attesta sui 15.000 dollari, e interessa sia a livello estetico, sia a livello di motorizzazione. Il vistosissimo alettone, unito ad un assetto iper-ribassato e minigonne che passano a pochissimi centimetri da terra sono gli aspetti più visibili del kit. Il pezzo più costoso? L’alettone frontale per circa 2.000 dollari. Quello montato sul veicolo di Mareike è il primo kit montato su un auto circolante in Germania, visto che la casa produttrice di questo kit, la Pandem, è statunitense. Il tutto per un gioiellino con un prezzo che supera i 120.000 euro, escludendo eventuali altre personalizzazioni d’interni. Il colore della carrozzeria è il classico verde Godzilla, un colore certo che non passa inosservato, anche per via dei 750 cavalli che ora sprigiona. La targa scelta? E G1.

Che dire, dalle immagini che circolano in rete, non possiamo che dire che si tratti di un’ottima elaborazione tuning. Considerando il fascino intrinseco che ha la Nissan, c’era già un’ottima base su cui lavorare. Pandem, casa esperta nel modificare auto con un dna sportivo (dalla HOnda S2000 alla Porsche Cayman), ha in questo caso realizzato uno dei migliori casi di elaborazione che abbia mai fatto.