Sentirsi piloti è diverso dall’esserlo sul serio. Esistono precisi percorsi di studi pratici e teorici, che devono essere fatti per diventarlo. Vediamo insieme tutto quello che c’è da sapere. 

 

Affermare “sono un pilota” non tutti possono dirlo sul serio. Sentirsi troppo sicuri alla guida è il primo passo per fare qualcosa di sbagliato, se subentra l’eccessiva sicurezza. I veri piloti invece, non hanno bisogno di dimostrare nulla sulle normali strade, e sono anche più prudenti e consapevoli dei normali automobilisti. 

 

Come primo passo, dobbiamo far parte della Federazione Sportiva Automobilistica, in Italia rappresentata da ACI Sport. Il fatto di essere tesserati, ci permette di partecipare alle gare amatoriali o agonistiche di diversi livelli. 

 

La patente sportiva, detta anche “licenza”, e rilasciata da ogni Automobile Club, varia a seconda della tipologia di gara e mezzo che intendiamo partecipare e guidare. Da 6 anni è possibile cominciare, con i kart, ma dai 15 anni, frequentando un corso presso la Scuola Federale ACI SPORT è possibile acquisire la licenza per correre in circuito. Nel caso in cui si abbia già 18 anni, è ovviamente possibile richiedere una licenza per partecipare a varie tipologie di gare automobilistiche in circuito. 

 

Il primo step è la frequentazione di un corso teorico, che si tiene presso la sede provinciale dell’ACI. Non sono previsti costi ed esami finali, quindi si tratta di una vera e propria infarinatura generale, che scende però anche nello specifico. Vengono infatti spiegati vari aspetti che l’aspirante pilota non può ignorare. Dopo questo aspetto, è necessario recarsi dal proprio medico di base e chiedere il certificato medico di idoneità sportiva ed il certificato di vaccinazione antitetanica. Al termine di questo aspetto, vengono gli aspetti più dolenti, ovvero il pagamento della tassa connessa alla tipologia di licenza che si vuole acquisire. Gareggiare con i kart ha un costo di licenza diverso rispetto a gareggiare con una Porsche GT3.

 

Ipotizziamo ora di voler diventare piloti di rally. Ci piacciono le gare che vediamo in tv e decidiamo di emulare, dopo una fase di studio, le prodezze dei nostri miti come Loeb e Ogier. Con vetture da gara che superano i 2litri, il costo per la licenza si attesta a circa 300 euro per la validità nazionale (mentre per quella internazionale serviranno dei buoni risultati nelle gare che parteciperete o superare il test della Scuola di Pilotaggio Federale). Dopo aver preso la licenza, dobbiamo ora cercare una vettura. Per le gare nazionali, possiamo scegliere le auto delle classi N1, N2, N3, R2, A5, A6, A7, dove N simboleggia le vetture simili a quelle di serie, mentre A sono quelle molto elaborate (semplificando il tutto). Possiamo decidere di acquistarla, o in alternativa di noleggiarla. A livello di prezzi, abbiamo bisogno di circa 1.500 euro per una Peugeot 106 N2, fino ai 3.000 per la stessa vettura di categoria però A6. 

 

La sicurezza è però fondamentale. Non risparmiate mai nessun euro per questo aspetto: meglio una carrozzeria con un colore non bellissimo, che un casco più performante. Avremmo quindi bisogno di una tuta, casco, sistema Hans, sottotuta ignifugo, guanti e scarpe. 

 

Acquistato tutto? Bene, siete pronti per partire nel vostro primo km. Non esagerate però subito col gas. L’esperienza è fondamentale in questo aspetto, come non mai, soprattutto quando stiamo parlando di rally e gare automobilistiche. 

 

E se siete innamorati delle gare, ma non ve la sentite di salire a bordo di una vettura? Esiste la carriera degli Ufficiali di gara. Insomma, non potete più tirarvi indietro ora. 

 

 

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