Un recente studio realizzato da Geotab, ha rivelato come le batterie delle auto elettriche, abbiano un degrado di poco superiore al 2% in un anno. Un dato che tutto sommato è confortante in un periodo di cambiamento tecnologico e pochi dati certi sulla sostenibilità nel tempo di questo nuovo modo di vivere la vettura. 

 

Quante volte ci siamo chiesti, o abbiamo sentito i nostri amici domandarsi “ma se io compro una vettura elettrica, quanto mi durano le batterie? non è che poi dopo 2 o 3 anni, le devo cambiare, perchè le uso troppo?”. Fino ad ora la scienza non aveva dato un responso certo. Poche ore fa però sono usciti i dati del primo studio, condotto da una società indipendente canadese, per quel che riguarda il degrado delle batterie delle auto elettriche. 

 

Autore di questo studio è la Geotab, società con sede a Oakville, in Canada, nata in era non sospetta per lo sviluppo delle vetture elettriche. Il suo core business è prevalentemente focalizzato sulla gestione delle flotte aziendali, con particolare attenzioni ai sistemi di geolocalizzazione. Non ha quindi interessi specifici nel spingere questa nuova tecnologia, ma più che altro ha l’interesse di monitorare la salute delle vetture.

 

Chiaramente per giungere a questo dato, sono stati analizzati moltissimi veicoli, prima di concludere con un dato unico. Per la precisione 6.300 unità, un dato che ci da una certa sicurezza, in considerazione del fatto che in Italia, attualmente, stanno circolando circa 260.000 veicoli elettrici. Il dato conclusivo afferma che il valore medio di deterioramento delle batterie, è di circa il 2.3% annuo. Una vettura che viene tenuta per 8 anni, perderà circa il 20%.  

 

Chiaramente questi valori sono valori medi, tra tutte le vetture analizzate. Come per i motori termici che hanno differenti consumi, tra differenti auto, anche per le vetture elettriche, avremmo differenti deterioramento. Secondo l’indagine, il punto cruciale è il sistema di raffreddamento o riscaldamento. Se la vettura ha a bordo un sistema di raffreddamento a liquido, il deterioramento sarà superiore ad una vettura con sistema ad aria compressa. Molte case automobilistiche stanno lavorando infatti per massimizzare tale aspetto, come ad esempio la Tesla, che monta sulla sua Model S il secondo sistema, più efficiente del primo, montato invece sulla Nissan Leaf. Ma dobbiamo anche dire, che il prezzo di una Model S non è paragonabile ad una Leaf!

 

Un secondo aspetto di non poco conto, sono le temperature esterne. Se infatti la vettura si trova in un’area con basse temperature, vedrà la propria batteria durare di più, mentre se si trova in un’area calda, avremo una resa maggiore.

 

Come ultimo aspetto, abbiamo anche la velocità con la quale si ricarica la vettura. E’ cosa nota che le ricariche non veloci, ovvero quelle che possono essere fatte nel proprio garage di casa, sono di gran lunga preferite dalle vetture, perchè non “stressano” troppo la batteria. Chiaramente se ci troviamo distanti da casa, è inevitabile utilizzare le ricariche veloci che troviamo nelle città: in questo caso però la batteria andrà incontro ad un degrado maggiore. 

 

Diversi fattori quindi devono essere considerati per quel che riguarda la vita delle pacco batterie delle vetture elettriche. Per un degrado, che comunque rimane non omogeneo e lineare nel tempo, i primi dati scientifici sono però rincuoranti per chi volesse provare questa nuova forma di mobilità sostenibile. 



 

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