Nell'articolo di oggi, parleremo di una metodologia di gestione ottimizzata del magazzino. Cercheremo di capire se questa strategia, utilizzata da molte aziende, possa essere utilizzata anche da un'officina. 

La letteratura economica ha moltissime metodologie di analisi e di gestione teorica di un magazzino. Quest'ultimo, è una parte fondamentale di ogni azienda in quanto contempla la gestione dei beni che sono già stati prodotti o acquistati. 

Avere un magazzino con un’elevata rotazione, è indice di buona salute da parte dell'azienda. La motivazione è veramente molto semplice, ed è legata al fatto che più beni vengono venduti rapidamente, più l'azienda fattura e quindi i ricavi aumentano. 

Nel momento però di dover gestire concretamente e nel dettaglio un magazzino, ecco che alcune domande possono sorgere spontanee. 

Se infatti arriva un ordine da parte di un nostro cliente, che vuole utilizzare un determinato prodotto all'interno della propria auto, ecco che dobbiamo scegliere nel concreto quale esatto prodotto, presente sul magazzino, consegnare. 

In altre parole, dobbiamo scegliere quale degli X prodotti “identici” che sono presenti nel magazzino, dobbiamo andare a fatturare. 

Una delle metodologie più semplice, e anche più intuitive, è la metodologia FIFO. Questo acronimo arriva dalla frase inglese “first in first out”. Può essere utilizzata per prodotti di qualunque natura, anche virtuali, ma ovviamente nel caso di un'officina, parliamo di prodotti assolutamente tangibili. 

Detta in modo molto semplice, il primo prodotto che è entrato all'interno del magazzino, deve uscire per primo. 

Il metodo FIFO, infatti, rappresenta una metodologia di immagazzinamento dove primo oggetto che è stato caricato sugli scaffali, è il primo a essere fatturato come venduto. 

Per capirlo meglio, possiamo fare un esempio visivo dove un tubo, con un estremità che permette l’entrata degli oggetti e l'altra estremità che permette agli oggetti di uscire. L'ordine di uscita, è uguale a quello di entrata. 

Il metodo FIFO si contrappone al metodo LIFO, ovvero “Last in first out”. Tradotto in italiano possiamo dire che l'ultimo arrivato è il primo ad uscire. 

Il metodo FIFO è uno dei possibili metodi per la valorizzazione del magazzino ed è probabilmente quello più indicato all'interno di un'officina. 

Esso consiste nel valorizzare gli scarichi del magazzino, a partire dai primi casi che sono stati effettuati. In questo modo, possiamo andare a determinare quanto prima una giusta valorizzazione di ogni singolo prodotto caricato a magazzino. 

Pensiamo ad esempio alle lampadine oppure a pezzi di ricambio o anche lubrificanti. Se abbiamo acquistato 100 confezioni di olio da 4 litri da rivendere, chiaramente si consiglia di realizzare una vendita in prima battuta delle taniche più vecchie. Tutto ciò, per il semplice motivo di tenere i prodotti quanto più aggiornati. 

Questo metodo, all'interno di tutte le aziende, è quello più utilizzato proprio per un rapido ricambio della merce. Il rischio è che alcuni soggetti oggetti diventano invendibili, per effetto del troppo tempo trascorso. 

Anche semplicemente stare sugli scaffali, può portare a un deterioramento dell'oggetto. In questo modo, si può andare a creare un ottimizzazione del magazzino e avere un riscontro positivo da parte del cliente. 

Non vorremmo mai avere un cliente che si trovi scontento nel ricevere un prodotto “vecchio”, appena acquistato. L'obsolescenza tecnica dei prodotti non è una questione puntuale all'interno delle officine, ma le confezioni danneggiate o i colori sbiaditi possono creare perplessità da parte dei clienti (chiaramente parliamo di prodotti riutilizzabili nel giro di qualche mese).

I prodotti fisici, molto raramente diventano obsolescenti, ma tutto sommato il packaging fa la sua parte. 

Se volessimo mettere a confronto la metodologia FIFO con la metodologia LIFO, dovremmo mandare analizzare alcuni aspetti. La metodologia LIFO è indicata per i beni non deperibili, che non sono soggetti a scadenza o non perdono valore nel tempo. 

Possiamo parlare ad esempio dei mattoni, oppure della sabbia o del carbone. In questo modo, chiaramente, non c'è problema su quale sabbia utilizzare. Questo esempio è molto semplice e permette di comprendere come il FIFO sia la metodologia più idonea. 

Dobbiamo considerare anche i costi di spostamento della merce, che possono essere abbattuti a 0, quando utilizziamo il metodo FIFO. 

Guardando l'aspetto economico, inoltre la metodologia FIFO è particolarmente indicata per generare utili. Questo aspetto è connesso alla particolare situazione attuale dei prezzi delle auto e della componentistica. 

Con un'elevata inflazione, i prodotti che sono in magazzino da più tempo, devono essere i primi a uscire e venduti. 

Per tutti questi motivi, possiamo dire con assoluta serenità che la metodologia FIFO è quella più indicata all'interno di un'officina per la gestione del magazzino. 

Chiaramente esiste tutto un discorso molto ampio, su come poter gestire al meglio un magazzino. Quest'ultima componente è solo una delle decine di particolarità che l'imprenditore automotive deve considerare. 

Quando si crea un’officina, non è mai certi il livello di utili e i costi che vengono sostenuti. Come abbiamo visto nei precedenti articoli, la diversità del mondo Automotive evidenzia come siano presenti diverse tipologie di costi. 

Abbiamo infatti i costi fissi, ma anche quelli flessibili, oltre ai costi diretti e indiretti. In questo articolo, però, ci siamo voluti focalizzare su un aspetto molto importante nella contabilità e nella rotazione del magazzino. 

Speriamo di aver fatto luce e aver dato degli spunti interessanti per tutti coloro che quotidianamente si domandano come ottimizzare il magazzino e come raggiungere una situazione di profitto sempre maggiore all'interno della propria officina.

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