Sull’autostrada A35, la Brescia-Bergamo-Milano, sta per partire la sperimentazione del trasporto su gomma elettrico. I camion potranno agganciarsi a fili elettrici sospesi, al fine di non emettere alcune emissioni e viaggiare a impatto zero. Il futuro della mobilità, in un asse italo-svedese.

 

Avete presente i tram delle nostre città, attaccati ai cavi elettrici sospesi sopra le strade? Ecco, il concetto è quello, solo che invece delle strade ordinarie cittadine, questo scenario lo potremmo vedere presto sulle nostre autostrade. A brevissimo sta per partire un primo progetto dell'autostrada BreBeMi, che collega Brescia a Milano, passando per Bergamo, di circa sei chilometri. Quanto basta per avere una prima risposta sul reale utilizzo di queste nuove forme di mobilità su gomma nel nostro paese.

 

A dare l’annuncio, è stato un connubio di persone, durante lo European Truck Festival, all’interno del convegno “Il trasporto elettrico delle merci su strada”. Scania, insieme a Siemens, Concessioni Autostradali Lombarde, Regione Lombardia, AISCAT, Federazione Italiana Autotrasporti, Assoartigiani Brescia, Enel X, Terna, A2A Energy Solution, ABB, Cobat e molti altri, ha dato l’importante annuncio insieme ad una delegazione delle Regione svedese di Gavleborg. Il nome? E-Highway.

 

In prima battuta la realizzazione di un progetto pilota di circa sei chilometri, dove i cavi elettrici sono posti ad un’altezza di circa 5.5 metri, con una potenza elettrica di circa 600-750V in corrente continua. Una volta verificata l’effettiva bontà progettuale, dal punto di vista economico-ambientale-usabilità, anche in accordo con i Ministeri del Trasporti/Infrastrutture e dell’Ambiente, anche in ragione di un’estensione del progetto su scala nazionale, verrà completata la tratta autostradale da Brescia a Milano.

 

L’Autostrada in questione è nata sui giornali già all’inizio degli anni novanta, concretizzata in varie fasi progettuali tra il 1996 e 2001, per poi essere costruita a partire del 2009, e inaugurata nel 2014. Anche a causa di costi di realizzazione che si sono dimostrati 3 volte superiori a quelli preventivati, il pedaggio ha un prezzo doppio rispetto all’ordinaria A4 che copre lo stesso percorso pochi chilometri più a Nord. Quest’ultimo aspetto fa sì che dei 60.000 veicoli al giorno necessari per un rientro rapido dell’investimento, attualmente ne circolano 20.000. Con tale risultato, è indubbiamente un terreno fertile per nuovi esperimenti e per catalizzare attenzione mediatica su di essa.

 

Francesco Bettoni, Presidente A35 Brebemi, ha affermato:

 

“È una rivoluzione copernicana nel trasporto merci su gomma, che permette alla nostra autostrada di inserirsi in una economia circolare, in cui anche l’energia elettrica verrà prodotta accanto alla A35, in un contesto che ci vede sempre più proiettati al futuro, sostenibili e sicuri. La partnership con Siemens e Scania, entrambi punti di riferimento di questo settore, e l’interesse dimostrato da importanti player della logistica oggi qui presenti, sono per noi una garanzia di un progetto che darà grande valore al sistema infrastrutturale lombardo e nazionale”

 

A spingere il progetto c’è Scania, azienda storica per il trasporto su gomma, la quale ha realizzato camion dotati di catena cinematica ibrida con motore elettrico alimentato attraverso un pantografo. In parole semplici, si tratta di veicoli ibridi che nei tratti dotati di cavi elettrici sospesi, possono far uscire da sopra la cabina di guida, il pantografo per l’appunto, ovvero una specie di braccio deputato a immagazzinare l’elettricità necessaria per la percorrenza autostradale.

 

Un progetto che non è solo un mero esercizio di stile, ma che riguarda un ripensare l’intera procedura di mobilità tra Brescia e l’HUB di Malpensa. Tramite l’installazione di pannelli fotovoltaici a ridosso dell’autostrada, come forma di alimentazione del sistema, si potrebbe infatti andare ad avere un impatto zero dell’intero processo, realizzando una vera forma di economia circolare sostenibile.

 

Progetti simili sono già attivi in Svezia, vicino alla città di Gavle lungo l’autostrada E16, ed altri tre sono in fase di realizzazione a partire dal prossimo anno in Germania. Non ci resta quindi che attendere l’inizio della sperimentazione di queste nuove infrastrutture, utili per far diminuire l’inquinamento in una delle aree con maggiore PM10 d’Italia.    

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