Quali previsioni per quest’anno per la nuova tecnologia di cui tanto si parla, ma che stenta a decollare? ANAS sta avviando il progetto di allargare il numero di colonnine nelle stazioni di servizio. Avrà una ripercussione positiva diretta e immediata?

 

Auto elettrica si, auto elettrica no. Un bel dilemma per chi sta per acquistare una vettura nuova. Iniziate a circolare di serie, in modo accettabile, circa una decina di anni fa, il loro sviluppo sta ancora trovando ostacoli. Recentemente ANAS ha deciso di rendere operativo il progetto di allargare il numero di colonnine per la ricarica all’interno delle stazioni di servizio che sono gestite dalla società.

 

Nel mondo esistono paesi molto più virtuosi dell’Italia, in termini di mobilità sostenibile, come ad esempio la Norvegia. Negli ultimi due anni il numero di immatricolazioni delle vetture elettriche è arrivato al 50% del totale, anche grazie ai finanziamenti molto interessanti per questo tipo di vetture, e pesanti tassazioni per le vetture con motore termico. Sicuramente in Italia per avere questi dati dovremmo aspettare diversi anni, almeno dieci-venti. Attualmente infatti siamo circa al 0.5% del totale delle vetture immatricolate. Un pò poche per avere un impatto sul parco auto attualmente attivo.

 

La Cina è la principale nazione al mondo con auto elettriche e plug in, seguita subito dopo dall’Europa. Gli Stati Uniti si trovano al terzo posto e successivamente il Giappone e poi il Canada. Come sempre il mercato cinese è un punto di riferimento per quel che riguarda le economie di scala: non appena preso il via un processo di sviluppo, grazie ai grandi numeri degli abitanti della nazione, si fa presto a sviluppare importanti numeri in un riferimento globale.

 

Facendo un veloce confronto con le sorelle ibride, l’alimentazione benzina-elettrico ha fermato il valore ad un 4.5% per quel che riguarda le immatricolazioni nell’anno 2018 appena trascorso.

 

A livello globale la crescita delle immatricolazioni per il 2019 dovrebbe arrivare a circa 2.7 milioni di veicolo, con un aumento di circa il 40%. Nell’anno appena trascorso l’aumento delle immatricolazioni era stato del 57% a livello mondiale, rispetto all’anno precedente. Questa frenata si ipotizza sia legata al fatto che i due principali paesi che tirano questo mercato innovativo, stanno rivedendo al ribasso gli incentivi per l’acquisto. In aggiunta a questo, c’è anche il rallentamento della propensione al consumo da parte della popolazione, che al momento è in una situazione di allerta per alcuni campanelli relativi alla produzione industriale globale.

 

Anche quest’anno la Cina sarà la principale nazione dove verranno acquistate vetture elettriche. Bloomberg NEF ipotizza che sarà circa il 57% degli acquisti globali, sarà in territorio cinese, contro un raddoppio avvenuto nel 2018.

 

Nel vecchio continente le immatricolazioni si attestano a circa mezzo milione di unità, in particolar modo nei tre paesi nordici, in Germania e nel nostro paese, grazie agli eco bonus previsti dall’ultima finanziaria. Un paese che va controcorrente è la Francia che sta per azzerare l’aiuto all’acquisto per una vettura plug in.

 

Gli Stati Uniti stanno a guardare e mantengono costanti le immatricolazioni su circa 400.000 unità. Giappone e Corea del Sud dovrebbe vedere nuove circa 100.000 vetture elettriche.

 

In conclusione il mercato delle auto elettriche è alquanto in una situazione di comprendere quali siano gli sviluppi della tecnologia delle batterie. Sicuramente un aumento dell’autonomia permetterà più persone ad acquistare una vettura con motore non termico, ma è anche vero che i vecchi benzina e diesel saranno nostri compagni ancora per molti anni.

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