Dopo neanche due mesi dall’annuncio di aver sospeso la vendita e le consegne, l’azienda svedese ha rilasciato una nota dove comunica il ritorno dei motori V8. Un annuncio che permette di andare oltre le tensioni sindacali degli ultimi tempi.

 

L’annuncio precedente era di inizio luglio, con il quale Scania annunciava la sospensione per i motori V8. Il motivo di tutto ciò? Uno sciopero, chiaramente importante in dimensioni, di un fornitore della componentistica. Una situazione che ha portato a problemi per oltre due mila autocarri allestiti con questa tipologia di motorizzazione. Un aspetto che riguardava anche i motori marini e quelli industriali, vista l’ampio spettro di adattabilità del marchio Scania.

 

Christian Levin, Vice Presidente Esecutivo e Responsabile Vendite e Marketing, affermava nei tempi bui:

 

“La nostra organizzazione commerciale si è già attivata per proporre delle alternative che permettano ai clienti coinvolti di rispettare gli impegni presi con i loro clienti, ricorrendo ai nostri propulsori 13 litri o ad altre soluzioni di prodotti e servizi. Nulla sarà lasciato intentato, pur di conservare la fiducia dei nostri clienti”

 

L’azienda che creava tale disservizio non era una nuova conoscenza per Scania, ma un partner fidato da oltre vent’anni di collaborazione. Una problematica che sembra essere ritornata al punto di calma, in quanto l’azienda svedese ha comunicato di poter far ripartire le consegne. Secondo le ultime notizie, pare che una costante, anche se limitata, fornitura di parti fondamentali per la realizzazione di V8, sia stata assicurata. Una situazione che chiaramente avrà bisogno di alcuni settimane per andare a essere definite sistemate.

 

Questa situazione è anche da collegare ad un alto livello produttivo, merito anche dell’ottimo stato di salute della casa di Södertälje, e della domanda di componentistica sempre maggiore. Il motivo, oltre alla nota affidabilità del marchio, è stata l’introduzione del turbocompressore Rotated Twin Scroll FGT, a geometria fissa. Grazie alla separazione dei collettori di scarico che arrivano al soffiante, l’attuale lato turbina è quindi attualmente alimentato con due banchi cilindri con ingressi separati. Una novità ulteriore è che non viene utilizzata la valvola EGR, ma solo l’SCR per il post trattamento dello scarico. Scendendo un attimo nei tecnicismi, possiamo dire che i nuovi V8 hanno un silenziatore di scarico molto compatto e assolutamente integrato per il post-trattamento, il quale contiene un miscelatore Adblue, un catalizzatore di ossidazione, due filtri a particelle corte e pareti asimmetriche, oltre a tre catalizzatori SCR in parallelo e tre catalizzatori ASC.

 

Nei nuovi V8 i condotti di aspirazione dell’aria sono stati realizzati con una forma più lineare, oltre che con un sistema di invio del carburante ai cilindri, più lineare e con minori lavori di manutenzione. Due dati su tutti? La pressione dell’iniezione del carburante è stata ridotta a 1.800 bar e l’aggiornamento ingegneristico complessivo apporterà una riduzione del carburante di circa il dieci percento. Un dato fondamentale per chi usa il camion come strumento di guadagno personale e per la propria attività.

 

Ma di che potenze stiamo parlando? I V8 Scania sono proposti in quattro differenti versioni, con potenze che vanno dal piccolo, si fa per dire, 520 cavalli al fratello maggiore 730cv. Un risultato ottimo per un’azienda che il prossimo anno festeggia i primi cinquant’anni del suo V8 da 350cv.

 

Speriamo quindi che quello che è avvenuto in terra scandinava sia stato solo una piccola interruzione temporanea di flusso produttivo, in quanto i motori V8 sono un punto focale per Scania e per l’intero mondo dei veicoli destinati al trasporto merci.

 

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