I soci di Ucina e Nautica Italiana hanno deciso di riunirsi sotto un unico nome a partire da fine gennaio 2020. Una sola rappresentanza nei confronti del Governo e degli altri enti nazionali ed internazionali. Aumenta il peso politico della nautica. 

 

Due assemblee riunite, un percorso con passi precisi e la decisione di riunirsi sotto uno stesso cappello. Ieri a Milano i soci di NauticaItaliana hanno deciso di sciogliere la realtà, per confluire in Ucina, non appena questa cambierà nome e statuto. 

 

A livello di tempistiche, il tutto verrà effettuato entro fine gennaio prossimo, per la precisione il 31 gennaio 2020. A dettare i tempi ci ha pensato anche Confindustria, che ha seguito attentamente il cambio di gestione, tanto atteso da molti operatori del settore nautico. Per fare questo cambiamento, è doveroso modificare lo statuto di Ucina, con nuove norme richieste da Nautica Italiana, e votate durante l’assemblea di approvazione del cambio del nome e dello statuto, avvenuta oggi a Genova. 

 

Nella prima fase, avremo l’affiancamento dei rappresentanti delle due associazioni e la sottoscrizione di almeno 45 aziende di Nautica Italiana, le quali dovranno aderire e rispettare i requisiti posti da Confindustria all’interno del “Protocollo di intenti per la riunificazione”.

 

A livello di nomine, possiamo già dire che Saverio Cecchi (presidente Ucina) diventerà il primo presidente di Confindustria Nautica, mentre Lamberto Tacoli diventerà vice presidente vicario. Dopo il primo periodo, per l’appunto di affiancamento, si procederà ad elezioni, per eleggere ex novo un presidente ed un vice presidente. Cecchi e Tacoli diventeranno in automatico “past president”.

 

Cecchi, futuro primo presidente di Confindustria Nautica, ha affermato a riguardo: 

 

"I miei principali obiettivi sono stati il completamento delle importanti modifiche del nostro Statuto per essere sempre più inclusivi, una particolare attenzione al Mezzogiorno e, soprattutto, la riunificazione della rappresentanza della filiera nautica. In questa giornata di grande soddisfazione, vorrei condividere la mia gioia con i miei vice Presidenti, che mi hanno accompagnato in questo cammino, Lamberto Tacoli, che ha contribuito a renderlo possibile, ma soprattutto con tutti i soci. Ora daremo il via a un importante piano strategico per il settore".

 

La scelta di far confluire Nautica Italiana in Unica è dovuta al fatto che quest’ultima è stata riconosciuta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti come associazione maggiormente rappresentativa nel mondo della nautica. 

 

Durante l’assemblea di Unica inoltre, sono state presentate le stime dell’andamento del mercato per il prossimo anno, oltre ad uno studio di Customer Insight Business Intelligence sul Salone Nautico di Genova appena passato.

 

Per i prossimi mesi, Cecchi ha le idee ben chiare:

 

“Dobbiamo sempre avere la riforma sul codice della nautica con i decreti attuativi e abbiamo ancora in ballo la situazione dei porti, ci 24 marine a rischio con 2300 dipendenti perché lo Stato pretende con contratti già in essere canoni retroattivi e con aumenti anche del 400%. Abbiamo avuto rassicurazioni dal ministro che non in questa legge finanziaria ma nel prossimo Milleproroghe ci terranno veramente in considerazione e speriamo di ottenere questo risultato”

 

Cento anni di vita a Confindustria Nautica!