Oltralpe la volontà di spingere motorizzazioni elettriche è veramente forte. Il Governo ha da poco dato il via ad un piano molto ambizioso nei prossimi due anni, puntando ad un obiettivo di quota di mercato di addirittura il 6%. Vediamo come e se il nostro paese si adeguerà alla sfida lanciata dalla nazione confinante con noi.

 

Ci sono paesi nel mondo più avanti rispetto al processo di elettrificazione, rispetto di altri. Stiamo parlando ad esempio della Norvegia, ove circa la metà delle vetture in circolazione è totalmente elettrica. Tutto questo è possibile in quanto tale nazione ha da tempo attuato un piano di mobilità sostenibile, anche grazie all'autonomia di produzione dell'energia elettrica derivanti da fonti rinnovabili. Dal punto di vista generale infatti, più paese è staccato dal legame stretto con le fonti di petrolio, più rapidamente riesci a convertirsi all’elettrico.

 

Da un punto di vista strategico quindi la Francia ha voluto, con l'ultima manovra, porre sul piatto un'ingente quantità di denaro, per incentivare i francesi ad acquistare vetture completamente elettriche. Nel 2017, ovvero due anni fa, il paese transalpino si trovava in una buona situazione in termini di classifica generale, dove la Norvegia dominava incontrastata. Il governo francese ha posto come obiettivo, per il triennio 2020-2022, un nuovo piano di incentivi in modo da ottenere entro tre anni, una quota di mercato pari a cinque volte il numero delle vetture vendute nel 2017. Se infatti due anni fa la quota di mercato era dell'1,2%, con circa 30.000 unità vendute, entro tre anni si vuole raggiungere la quota di mercato del 6%.

 

Per fare questo, verranno stanziati esattamente 1,14 miliardi di euro suddivisi in 400 milioni per gli anni 2020 e 2021, ed i rimanenti nel 2022. Per capire come il Governo abbia deciso di spingere su tale aspetto, ricordiamo semplicemente che nell'ultimo anno, ovvero il 2019, erano stati 260 i milioni dedicati a tali incentivi.

 

Considerando però la singola vettura, il massimo incentivo per l'anno 2020, è pari a € 6000 euro se il prezzo della vettura raggiunge al massimo di € 45.000 euro. Sempre rimanendo nel 2020, il minimo incentivo per l'acquisto di una vettura elettrica è di € 3000, se il prezzo della vettura è compreso tre € 45.000 e € 65.000. Facendo un paragone con il nostro paese, notiamo come l'Italia abbia lo stesso incentivo massimo per l'anno prossimo, ovvero 6.000 euro, ma è differente la politica con la quale vengono elargiti gli incentivi. Questi € 6000 infatti, vengono elargiti se la vettura ha emissioni di CO2, compresi tra 0 e 20 g per chilometro. Se invece la vettura ha dati di emissioni di CO2 compresi tra 21 e 70 g per chilometro, ovvero le ibride, l'incentivo scende a € 2500 se c'è la rottamazione, altrimenti sono € 1500 senza rottamazione. La grossa differenza per questi due paesi è quindi lo stanziamento totale che viene posto sul piatto: 400 milioni in Francia contro il 70 nel nostro paese.

 

Negli anni successivi invece il contributo massimo ottenibile in Francia scenderà di € 1000 ogni ogni anno, arrivando a € 5000 nel 2021 e 4000 nel 2022. Alla conclusione del 2022, secondo le previsioni dei cugini francesi, si raggiungeranno 160.000 vetture elettriche, contro le attuali 260.000 in Italia.

 

Auto, ma non solo. Sempre in Francia verranno mantenuti gli incentivi per l'acquisto di veicoli a due o tre ruote. Per i redditi più bassi inoltre si sta ragionando alla creazione di nuovi contributi, pari a € 200, per l'acquisto di biciclette a pedalata assistita.

 

Concludiamo questo articolo, segnalando anche l'importante decisione della Francia di non solo incentivare l'acquisto di veicoli elettrici, ma anche tassando (e non poco) quelli che effettuano un maggiore livello di inquinamento. Si raggiungeranno infatti i € 20.000 come malus per l'acquisto di vetture che supereranno i 184 g per km di emissioni, secondo il ciclo di omologazione Nedc. In altri termini, il bastone e la carota.