La casa giapponese ha comunicato alla stampa la propria decisione di avere nel futuro, solo vetture con un’alimentazione elettrica.

 

Diciamolo francamente. Ora senza ibrido, una vettura sembra vecchia e molto meno interessante. Anche solo sentire pronunciare quella parola, ci fa sembrare la vettura molto più performante ed amica dell’ambiente. Con la recente decisione del Comune di Roma di vietare tutte le vetture diesel, anche le ultime Euro6, dalla circolazione dentro i propri confini, il comparto del diesel sembra ormai destinato ad andare incontro ad una fine inesorabile. E ci dispiace però, perchè con i dati alla mano, non è vero che questa forma di alimentazione, sia molto più inquinante rispetto ad altre forme come il benzina. 

 

Di pari passo, anche le case automobilistiche seguono l’andamento del mercato e la richiesta delle persone. E non solo. Guardano infatti tutte le norme antinquinamento che sono in vigore nei vari paesi, specialmente quelli europei, a seguito dei trattati internazionali.

 

Ecco quindi la decisione della Subaru, storica casa automobilistica del sol levante, di andare a realizzare vetture con un’alimentazione elettrica, per lo meno come aiuto al motore termico. E’ stato fatto inoltre un cronoprogramma per lo sviluppo di questa progettualità.

 

Come primo step abbiamo il 2030 dove almeno il 40% delle vetture dovranno avere un’anima elettrica, quindi o ibrida o totalmente elettrica. Entro i 5 anni successivi, si pensa di portare tutte le vetture presenti nel line up ad esser elettrificate. Entro 15 anni quindi, anche a livello di prestazioni di spunto in partenza, troveremo un notevole cambiamento. 

 

Ma non basta. Non tutti sanno infatti che anche le ruote hanno un importante impatto per quel che riguarda l’inquinamento. Sono anch’esse artefici dell’emissione nell’aria delle particelle come PM10, PM2.5 e via dicendo. Anche se non sembra, tutte le volte che freniamo, i freni vengono usurati, così come il rotolamento delle gomme sulla strada.

 

Chiaramente gli organi statali non possono andare a modificare queste forme di emissioni, però la tecnologia può andare ad aiutare il comparto, in modo molto preciso. Pensiamo, facendo un esempio molto semplice ed intuitivo, alle cappe che abbiamo tutti nelle nostre cucine. Il concetto è quello. Una specie di aspirazione per catturare le emissioni dei freni, per lo meno. Ci sono già attive alcune sperimentazioni su questo ambito, che probabilmente vedremo fra qualche anno di serie in molte vetture.

 

Subaru inoltre ha deciso di porsi come obiettivo quello di tagliare del 90% (rispetto al 2010), l’emissioni dell’anidride carbonica che viene emessa dal pozzo alla ruota. Oltre a questo, anche le fabbriche della casa giapponese, andranno a ridurre le emissioni di CO2 del 30% rispetto il 2017, entro il 2031. 

 

Per fare tutto questo, per spingere il motore ibrido, serve però una tecnologia stabile e rodata. Ed ecco che il colosso Toyota arriva a dare una mano a Subaru, con una collaborazione proficua per entrambi, da un punto di vista economico e di sviluppo commerciale. 

 

Quando si dice “anticipare i tempi, è sempre una buona cosa”

 

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