La casa torinese e quella statunitense, hanno trovato un accordo per una collaborazione sulla produzione di auto. Non proprio un accordo per realizzare auto elettriche, ma bensì per sopravvivere alle sempre più stringenti regole anti-inquinamento europee.

 

Chi ha avuto la possibilità di guidare una vettura elettrica dice che non si può non rimanere strabiliati della guida. Progressione fluida, zero rumori e minimo inquinamento nell’aria. In attesa della Fiat 500 elettrica, la notizia che ha scosso il mercato automotive in Italia è senza dubbio l’accordo tra Fiat e Tesla. Purtroppo non si prefigurano collaborazioni per auto elettriche, come invece la stragrande maggioranza delle persone avrebbe desiderato. Per vedere il telaio di una Fiat, unito con il motore della Tesla, dovremmo ancora aspettare infatti e non è detto che rientra nei piani delle due case automobilistiche. Quello che vedremo a breve è invece la collaborazione per quel che riguarda i piani alti delle due società.

 

Quello che è stato firmato si tratta infatti di un accordo per permettere a Fiat di continuare a vendere vetture nell’unione europea, l’anno prossimo, sebbene la media delle emissioni dei veicoli sia superiore al limite stabilito dalla Commissione Europea. Concretamente com’è possibile tutto ciò?

 

Le nuove regole europee, sebbene molto stringenti, permettono alle case costruttrici di creare alleanze di flessibilità. In altre parole coloro che producono vetture che hanno un livello di inquinamento maggiore del limite, possono andare a realizzare accordi per avere una flotta di veicoli, la cui media di inquinanti prodotti sia inferiore al limite stabilito dalla commissione. Dato che Fiat ha una media che si aggira a 123gr per km di inquinanti, l’unione con Tesla, permette di abbassare la media al di sotto dei 95gr per km imposto dalla Commissione Europea.

 

Ovviamente le auto Tesla non inquinano e questo permette a Tesla di poter vendere i propri crediti per quel che riguarda le proprie vetture alle case produttrici più inquinanti. Questo aspetto ha fatto guadagnare alla casa di Elon Musk circa un miliardo di dollari in tre anni, andando a vendere per l’appunto questi crediti ad altre case automobilistiche. Alcuni affermano che questa tattica, se la si può chiamare in questo modo, non è molto corretta, ma è anche vero che si tratta di una situazione di comodo transitoria. I limiti inquinanti saranno sempre più stringenti e l’accordo che abbiamo appena visto non può che essere qualcosa di limitato nel tempo. Le differenti case automobilistiche al mondo stanno infatti spostando tutto il loro parco auto, verso un concetto di ibrido benzina/elettrico. Il diesel sta diminuendo, in termini di importanza, anche se fa strano sentire le parole proprio di Elon Musk che afferma che saranno necessari circa 30-40 anni per il passaggio reale e definitivo. E l’idrogeno? Alcune case produttrici stanno investendo su questa tecnologia, a partire da Mercedes che proprio non sembra essere la prima arrivata nel mercato automotive. In Italia esiste solo una stazione di ricarica e i prezzi sono ancora troppo elevati. I ricercati stabiliscono in 10 anni l’arco temporale necessario per uno sviluppo di massa dell’idrogeno.

 

Elettrico o idrogeno. Quello che è certo è che il comparto automotive sta assistendo a cambiamenti molto più rapidamente. L’accordo tra FIAT e Tesla non fa che aumentare la possibilità di interazioni tra le case automobilistiche e le prospettive di sviluppo di auto elettriche.



Credit photo: Tesla media press website