La classica berlina si rinnova, rendendosi più pulita e lineare nelle linee. Nuovi fari, mascherina ma il frontale non cambia. Motori micro ibridi per adeguarsi alle nuove correnti di pensiero di alimentazione.

 

La quinta serie della berlina classica di casa Audi, nata nel 1994 come erede dell’Audi 80 e rinnovata con una certa frequenza, è arrivata alla fine del 2015. A quattro anni dal debutto, arriva ora il restyling che affina linee e imprinting. La quinta serie, già all’inizio non aveva stravolto le linee rispetto la quarta serie, modernizzando semplicemente quello che era un progetto di lunga visione. Il restyling, in arrivo nel terzo trimestre di quest’anno, porterà tante piccole novità che preparano ad un grande cambiamento per la sesta serie.

 

A cambiare saranno tutte le versione che si collegano alla serie 4, ovvero la berlina, station wagon, allroad, S4 e successivamente la RS4. A guardarla da fuori, si nota subito come cambia il disegno dei fari, delle prese d’aria, del paraurti anteriore, della mascherina, anche se non viene toccato il cofano anteriore. Il trend di realizzare vetture più muscolose si mantiene, come si può notare nei passaruota che hanno acquistato volume. Le portiere sono state anch’esse nel disegno, in particolare nella parte inferiore dove la nervatura diventa più importante. La scelta del colore della carrozzeria potrà ricadere su 12 colori, compreso l’inedito grigio terra, tenzialmente un grigio scuro per intendersi. Il posteriore non subirà invece cambiamenti, ad eccezione del disegno dei fari interni che ora hanno uno stile verticale con leggera inclinazione verso l’esterno, il tutto disegnato da un moltitudine di led.

 

Sotto il cofano di questa nuova versione troviamo un 2 litri a benzina, con potenze varie in termini di cavalli, che vanno da 150, 190 e 245 cavalli. Non sembra esserci il 1.4 TF SI che era presente dal debutto della quinta serie, con 150 cavalli anche lui e 250 Nm di coppia massima. Il diesel ovviamente non potrà mancare, e sarà presente con una cilindrata 2.0 litri da 190 cv, oltre al più potente 3.0 V6 con potenze 231 e 347 cavalli. Notiamo quindi, a quanto le indiscrezioni affermano, alla perdita delle potenze più piccole diesel, come ad esempio il 122 cv e 150cv. Non si sa bene se queste motorizzazioni arriveranno in un secondo momento, oppure sono destinate a non tornare, per una scelta di riversare i potenziali clienti ad altre vetture di Audi, oltre che per creare una forma di esclusività di tale vettura.

 

L’ibrido non poteva mancare e infatti non mancherà. Si tratterà di un sistema mild-hybrid, che può essere tradotto in italiano in “ibridazione leggera” in quanto il motore elettrico, da solo, non riesce a sviluppare un normale percorso. Nei casi di frenata, arresto e ripartenza in città, tale sistema è molto utile in quanto si recupera energia dall’arresto, con indubbi benefici da un punto di vista della guida urbana. Questo tipo di ibrido sarà presente nelle “normali” Audi A4, ma non nella versione più spinta RS4. In quest’ultima motorizzazione troveremo una versione più evoluta di ibrido, con un impianto elettrico separato da 48v. Non avremo solamente un aiuto in fase di decelerazione, frenata o ripartenza, ma anche un aiuto più consistente per quel che riguarda la guida. Il rendimento di guida aumenterà, e verrà prodotto anche un turbocompressore elettrico per avere ancora più cavalli e coppia motore. Non solo. Come sappiamo l’elettrico viene utilizzato in particolare nei momenti in cui il motore diesel o benzina ha un minimo ritardo nell’accelerare la vettura. Ed è proprio in questa fase che verrà utilizzato nell’RS4, per ricevere cavalli e potenza immediata non appena si preme l’acceleratore.

 

Per gli appassionati della versione allroad, non mancherà la nuova versione. Con una trazione integrale, un assetto rialzato di 35 mm, protezione monoscocca e modanature ai passaruota, il divertimento sul fuoristrada, meglio se leggero, sarà assicurato.


 

credit photo: Audi media room