Siamo ancora nel pieno dell'estate 2020 e già gli enti fieristici si preparano per l'anno prossimo. Ha fatto scalpore la decisione di annullare l'evento automobilistico più importante al mondo.

Siamo ancora in pieno periodo estivo, con le case automobilistiche che man mano rallentano la presentazione di nuovi modelli nei confronti del proprio pubblico. Eppure la programmazione degli enti fieristici è già focalizzata sul l'anno prossimo. Come tutti sappiamo, quest'anno il salone dell'auto di Ginevra 2020, è stato annullato a causa del coronavirus. 

Se in Italia la prima ondata è tutto sommato passata, nel mondo si registrano numerosissimi casi in tutti i continenti.  Gli Stati Uniti d'America e il Sudamerica sono nel pieno della bufera e della crescita di contagi e quindi purtroppo di decessi. Le case automobilistiche stanno trovando grandissime difficoltà nella fase di gestione delle industrie e di posizionamento delle vetture all'interno del mercato di vendita.

Non si sa bene quando questa prima ondata epidemica di coronavirus terminerà, e non si sa neanche se con l'arrivo dell'autunno, ne arriverà una seconda ondata e che portata questa avrà.

Di fronte quindi ad un'incertezza totale nel settore automotive, il Salone di Ginevra, e l'ente gestore di esso, hanno voluto effettuare un sondaggio nei confronti delle case automobilistiche espositrici negli ultimi anni.

Quello che ne è uscito è una preoccupazione totale  per quel che riguarda l'anno prossimo e le possibili ripercussioni in termini di affluenza. Le case produttrici infatti ipotizzano che sebbene l’ondata epidemica termini a breve, gli investimenti fatti per realizzare gli stand non sarebbero ripagati con l'afflusso delle persone e con la ripercussione mediatica.

Esporre infatti al Salone di Ginevra ha un costo non indifferente, che potrebbe essere impiegato in campagna on-line che garantiscono quindi un distanziamento sociale e un engagement tutto sommato soddisfacente nei confronti dei propri potenziali clienti.

Stiamo parlando però di un salone storico automotive, che andrà in modo inevitabile a condizionare gli altri saloni di tutto il mondo. La prima edizione risale addirittura nel 1905, ripetuta per ben 90 volte fino ai  giorni attuali.  Sono passate numerosissime auto sotto i padiglioni della fiera di Ginevra, a partire dalla prima vettura, ovvero una Clement-Bayard  da 8 cavalli mossa da petrolio e alcool. 

Solo per citare alcune vetture presentate in anteprima mondiale, ricordiamo la Fiat 500 Topolino, l'Alfa Romeo 8C, Audi 80, Porsche 928, Bentley Mulsanne, Ford Ka, Audi A5, Ferrari LaFerrari, Lamborghini Huracan, Bugatti Chiron, per terminare con la nostra mitica Alfa Romeo Giulia.

A quanto pare si parlerà quindi di un riposizionamento della fiera nel 2022, se tutto va bene. Nel frattempo gli enti organizzatori stanno andando a definire i rimborsi o comunque gli aspetti economici per gli espositori che avevano acquistato lo spazio espositivo nell'edizione 2020, cancellata  pochi giorni prima l'apertura, a causa dell'esplosione del coronavirus in Europa.

Chiaramente è un vero peccato non vedere neanche l'anno prossimo il Salone di Ginevra, ma tutto sommato ci sembra una decisione molto saggia e lungimirante, di fronte ad un epidemia che sappiamo ancora poco controllare e che sta creando scompensi economici  e di organizzazione generale.  

 

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