Nel 1949 nasceva la casa automobilistica dello scorpione, famosa per i colori giallo e rosso. Dopo 70 anni, facciamo un bilancio della gloriosa storia fatta di gare e auto da brividi.

 

In origine fu l’ingegnere Carlo Abarth, insieme al pilota Guido Scagliarini. Era il 31 marzo del 1949, in un’Italia in pieno dopoguerra, in una fase di rilancio del paese, che prendeva vita una delle case automobilistiche più sprint di sempre. Era nata come scuderia sportiva e non destinata a vendere al grande pubblico, ma con le mille trasformazioni del mercato automobilistico, siamo ora davanti ad una casa automobilistica accessibile anche ai privati appassionati.

 

Carlo Abarth non iniziò a produrre auto, ma iniziò a muovere i primi passi nel mondo quattroruote, dopo aver avuto un’esperienza nel mondo delle moto nell’azienda Motor Thun. Arrivato nella Cisitalia, fabbrica della zona torinese, iniziò a produrre elaborazioni di parti della vettura. Il suo successo fu la marmitta Abarth che fu proposta installata sulla Topolino. Il suono che si generava era molto accattivante e incontrò subito un gran pubblico di appassionati che, ben presto, si innamorarono del suono e della mano progettuale di Carlo.

 

La svolta avvenne però nel 1955 quando elaborò una Fiat 600, trasformandola nella 750.. Diversi primati furono infranti, a partire dalla famosa gara Mille Miglia, arrivando ben presto a sviluppare la famosa 500 Abarth, dotata di impianto di scarico della ditta e carburatori Weber. il forse vero salto di qualità si ebbe infatti quando iniziò a sviluppare kit di elaborazione per le auto prodotte in serie. Nel 1971, Fiat decise di acquistare Abarth, arrivando a creare insieme a Lancia, Autobianchi e Ferrari, la Fiat Auto SPA nel 1978. Erano gli anni della dominazione rallistica delle auto italiane. Le 124 Spider, le 131, Ritmo, A112 Abarth, Lancia 037, S4 e Lancia Delta non hanno certo bisogno di presentazioni.

 

Probabilmente però, il vero successo di Abarth è da associare alle mitiche 500. Furono infatti diversi i kit elaborazione che vennero realizzati per questa piccola meraviglia di ingegneria italiana. Nel 1963 la 595 Abarth fu realizzata sulla base della Fiat 500D, traslando sulla 500F, nelle varie versioni 595SS, 695 e 695SS. Quelle che caratterizzava le parti a marchio Abarth, erano il cruscotto, il volante a 3 razze, il carburatore doppio, la coppa olio in allumuinio e il sistema di aspirazione e scarico dei gas specifici. E per chi ancora si stesse domandando cosa significassero le sigle ESSE e ESSEESSE, sono rispettivamente indicazione della versione “Sport” e “SuperSport”.

 

Attualmente sono in produzione quattro vetture, o meglio tre. Stiamo parlando della Abarth 695, Abarth 595, Abarth Punto e Abarth 124 Spider. Andando indietro nel tempo, facendo una conta generale di quante vetture sono state realizzate dalla casa, ne troviamo ben 45. Queste vetture sono riuscite a far vincere ben 7 Campionati Europei Rally, 6 Campionati Italiani Rally, 1 International Rally Challenge, 1 R-GT Cup, 1 Coppa FIA piloti, 1 Campionati del mondo piloti e 3 Campionati del Mondo marche.

Chiaramente il futuro non è dato conoscerlo completamente. Sappiamo però che è in arrivo una versione sportiva della 500X, il crossover di casa Fiat, che di primo sguardo non trasmette proprio l’idea di elaborarlo. Ed è proprio qui che viene il genio degli ingegneri Abarth, di trasformare un’auto tradizionale, in versione sportiva. Ed è interessante e piacevole anche sapere che l’amore per questo marchio di elaborazione è sempre più vivo, visto i numerosi raduni che vengono organizzati lungo lo stivale, raduni che sfociano anche in vere e proprie competizioni sportive, anche in collaborazione con altre realtà delle quattro ruote. Stiamo parlando del trofeo A112 Abarth Yokohama. Un binomio dove qualità e tradizione rimangono al top.  

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