Siamo pronti per la grande rivoluzione nel mondo del trasporto pesante. Chn Industrial, Iveco e Nikola presentano un super progetto da 250 milioni di dollari per portare a zero le emissioni dei camion. Primo step nel 2021 con la commercializzazione del camion elettrico, per poi l’idrogeno nel 2023.

 

Pensiamo per un attimo a quattro anni fa. Eravamo nel 2015, il premio auto dell’anno veniva vinto dalla VW Passat, mentre il diesel gate iniziava a deflagrare in tutta la sua potenza e dava il via ad una rivoluzione che stiamo vivendo oggigiorno con l’ibrido. Ecco, non tanto tempo fa, vero? Sebbene ci possa sembrare tanto lontano, il 2013 dista solo 4 anni, come il 2015. Ed allora forse il futuro dell’idrogeno che ci sembrava tanto irraggiungibile, non lo è più di tanto.

 

Il nome è già stato trovato, ovvero Nikola Tre. Nikola, per via della start up statunitense che ha dato il via al progetto (ispirata neanche a dirlo all’inventore Nikola Tesla), insieme a Chn Industrial, colosso nato nel 2012 dalla fusione tra CNH Global e Fiat Industrial da quasi 30 miliardi di dollari di fatturato annuo. Con questo giro d’affari, un investimento di 250 milioni, è quasi “poca roba” in effetti, soprattutto se riguarda il futuro del trasporto pesante. Già, perchè sembra che i camion del futuro sfrutteranno il binomio tra elettrico ed idrogeno. 

 

Ed eccoci qui, con il cronoprogramma che posiziona per settembre/ottobre 2020 i primi test su strada dell’S-Way Iveco, in versione totalmente elettrica, a brand Nikola. Già, perché a ricevere l’aggiornamento, se così lo vogliamo chiamare, è il pluri famoso camion italiano. I dati finora forniti affermano che sarà in grado di immagazzinare fino a 720 kWh. Le vendite partiranno già dall’anno seguente.

 

Per l’idrogeno invece bisogna aspettare ancora un pò. Il prototipo arriverà nei primi mesi del 2021, mentre la commercializzazione due anni dopo. Tecnicamente si parla di una tecnologia FCEV - Fuel Cell Electric Vehicle, ovvero una sorta di ibrido tra elettrico ed idrogeno. In una prima fase, avremo dei test su strada realizzati da una rete di clienti selezionati, per perfezionare il tutto prima della commercializzazione definitiva. 

 

Elettrico e idrogeno quindi. Già, perchè l’idea base è l’integrazione tra queste due alimentazioni, in un sistema modulare, aumentando anche l’autonomia che resta l’aspetto chiave per il trasporto pesante. In questo modo, dai 500 km della versione solo elettrica, possiamo arrivare ai 1.000 della versione elettrico e idrogeno. 

 

Per arrivare però ad una commercializzazione piena, e non solo limitata a pochi territori, serve anche uno sviluppo delle infrastrutture. Gerrit Marx, top manager della start up Nikola, ha idee molto chiare:

 

“Saremo in grado di pareggiare e superare le performance del Diesel”

 

Magari, aggiungiamo noi! Secondo una stima della Chn, serviranno almeno 70 stazioni di servizio sparse in Europa per dare un senso al progetto. Le richieste non mancano, anzi. Trevor Milton, amministratore delegato di Nikola, ha infatti dichiarato:

 

“Abbiamo già ricevuto molti ordini per Nikola Tre, più di quanto siamo in grado di produrne al momento, in particolare Germania, Norvegia e Italia. (...) Vogliamo fare nel mondo dei camion qualcosa di mai fatto prima”

 

Con l’augurio che le aspettative siano ben ripagate, appuntamento tra due anni per la prima tappa.