Il diffondersi del virus asiatico sta avendo delle importanti ripercussioni anche a livello dei trasporti internazionali.  I potenti della terra stanno cercando di trovare delle soluzioni a sostegno dell'economia.

 

Durante l'ultimo incontro del G20, meeting internazionale dove le 20 economie più potenti al mondo si ritrovano per cercare di programmare e monitorare la crescita economica mondiale, è stato ovviamente fatto il punto della situazione per quel che riguarda l'andamento del coronavirus.  Chiaramente le preoccupazioni sono ai massimi livelli, anche in virtù del fatto che è stata colpita l'economia mondiale numero 1 in termini di produttività ed i collegamenti con le altre nazioni al mondo.

 

Secondo il Fondo Monetario Internazionale però, ci si aspetta una ripresa nella secondo trimestre del 2020.  Vale a dire che si ipotizza una regressione progressiva del virus, permettendo alla Cina di rialzarsi verso aprile e maggio.  In questo modo, si prevede una crescita economia cinese pari al 5,6% , invece del 6% preventivato ad inizio gennaio. Questa notizia è ovviamente molto positiva, in virtù delle enormi problematiche attuali che stanno incontrando i trasporti internazionali, sia aerei, sia marittimi, oltre che ovviamente tutti i rischi della salute delle persone (aspetto primario).

 

Questa ultima tipologia di trasporto è infatti oggetto di una pesante crisi, proprio per il coronavirus. L'economia cinese è il punto nevralgico di tutti i trasporti marittimi mondiali. Secondo i dati che circolano in rete, già alla fine dello scorso gennaio, le esportazioni cinesi hanno registrato un calo di 1,7 milioni di teu, con molti viaggi a carico vuoto.

 

Secondo però Bimco,  l'economia internazionale cinese dovrebbe ripartire entro le prime due settimane di marzo. Questo aspetto permetterebbe ai trasporti internazionali di funzionare quasi a pieno regime nell'immediato. Nel caso in cui però l'economia cinese non sia in grado di ripartire nell'immediato, si temono ritardi nella produzione, con dei connessi tagli ai posti di lavoro per gli operai cinesi ed una ripercussione a catena per tutto l'impianto economico mondiale.

 

Sul piano della logistica, importanti ripercussioni si stanno registrando a livello italiano, nei punti di smistamento dei pacchi. Diversi centri del Nord sono stati sospesi o hanno visto limitare il loro operato, vista la carenza dei pacchi. Un aspetto ancora poco chiaro è se il virus sia in grado, e per quanto, di trasmettersi sui pacchi. Una nota dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha però affermato:

 

“non si sa ancora per quanto tempo il virus 2019-nCoV sopravviverà sulle superfici, anche se le informazioni preliminari suggeriscono che il virus potrebbe sopravvivere qualche ora o più. Semplici disinfettanti possono uccidere il virus rendendo impossibile infettare le persone”

 

Molte persone infatti sono dubbiose se acquistare prodotti dalla Cina, in questo momento di massima allerta. Lo si nota nei telegiornali, durante i momenti in cui viene ripetuto il vademecum delle regole da seguire per non farsi prendere dal panico. 

 

Come abbiamo visto, i trasporti via nave e via terra, stanno avendo pesanti ripercussioni ad opera del Corona Virus. Noi speriamo che questa emergenza, raggiunga più rapidamente possibile il termine di questo suo diffondersi. Perchè vedere milioni di persone a rischio salute è mille volte peggio di vedere l’economia mondiale flettersi ed avere delle ripercussioni. 

 

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