Secondo l'Automobile Club d'Italia, la crisi generata dal coronavirus andrà a portare un aumento dell'età media degli autoveicoli. Come conseguenza diretta ci sarà un peggioramento della qualità dell'aria. Vediamo insieme i perché ed i dati.

La crisi legata al coronavirus non ha semplicemente minato l'economia globale e portato centinaia di  migliaia di persone in cassa integrazione in Italia e scompensi socio-economici in tutto il mondo. Il mercato automotive ha ottenuto una situazione di criticità totale che sembra non trovare una ripartenza nel mese di maggio. Sebbene le concessionarie abbiano riaperto le porte, le persone sono ancora molto dubbiose e restie nel cambiare una vettura. Escludendo chiaramente tutti coloro che sono legati a forme di finanziamento e di rinnovo, sembra infatti che le persone vogliano aspettare ancora qualche tempo per osservare se il Governo italiano andrà incontro alle esigenze della popolazione con incentivi economici.

Acquistare una vettura elettrica,  o quantomeno ibrida, è qualcosa di sicuramente più costoso rispetto a una vettura tecnica tradizionale benzina o diesel. Quest'ultima tipologia di alimentazione inoltre ha incontrato una inaspettata crescita durante la fase di lockdown a livello di interessamento delle persone per l'acquisto. Sembra infatti che il diesel non sia passato di moda ma, anzi, rimane e rimarrà un aspetto fondamentale all'interno del parco auto italiano e internazionale.

Secondo le proiezioni dell'ACI, le immatricolazioni del  2020 avranno un dato inferiore a quelle del 2013, dopo la grande crisi di inizio decennio. Avere in circolazione meno auto nuove, significa non solo un rallentamento dell'economia industriale automobilistica, ma anche un peggioramento della qualità dell'aria. Questo dato è legato al fatto che l'età delle vetture in circolazione aumenta.

Sempre rispetto ai dati prodotti e pubblicati dall’Automobile Club d'Italia, verrà registrato anche un leggero aumento per i costi relativi al mantenimento, soprattutto per le vetture già in essere e non per quelle soggette all'acquisto. Saranno infatti diverse le voci che aumenteranno e andranno ad incidere sul già delicato bilancio, da un punto di vista economico, delle famiglie italiane.

Un’ultima questione relativa al mondo automotive è inoltre quella legata all'utilizzo della vettura. Con la diffusione dello Smart Working, e della possibilità di lavorare da casa, meno persone stanno utilizzando la vettura in questo periodo. Questo è sicuramente un aspetto positivo a livello complessivo e ambientale, ma che va a diminuire l'utilizzo anche dei carburanti e quindi la diminuzione del gettito fiscale inerente a tale aspetto. Di conseguenza lo Stato potrà contare su meno gettito fiscale e meno capacità di redistribuzione delle aliquote ottenute dai carburanti. 

Come vediamo questa situazione socio-economica sta avendo una ripercussione enorme, non solo sul singolo mese, ma anche per l'anno a venire. Le industrie automobilistiche, durante la fase di progettazione e di programmazione di presentazione delle vetture, devono infatti andare ad osservare la risposta del mercato. Detta in modo molto semplice, se il mercato automotive non riparte, anche le case automobilistiche dovranno rallentare la produzione e progettazione di vetture più innovative. 

Siamo di fronte quindi hanno un grandissimo cane che si morde la coda, se vogliamo fare una similitudine di tale portata.  Il nostro augurio è soprattutto quello di andare a sconfiggere il primis il coronavirus, e andare a togliere la paura delle persone di una situazione di stagnazione economica che purtroppo attualmente sembra quasi inesorabile.