Con l'arrivo del nuovo amministratore delegato De Meo, Renault sviluppa un nuovo piano per andare a rilanciarsi, dopo i problemi dell'ultimo periodo e le sinergie che si sono rotte con l'estremo Oriente.

Sono stati mesi difficili, quelli trascorsi da Renault. L'arrivo di DeMeo, in un periodo tra l'altro molto travagliato come quella attuale a causa della pandemia del coronavirus, è stato quanto mai un toccasano per le sedi produttive di Renault. De Meo è infatti un manager internazionale capace di avere una visione fredda e analitica del mondo francese per andare a rivoluzionare e cercare di migliorare la situazione del gruppo transalpino, dopo gli scandali dell'ultimo periodo.

È notizia di qualche ora fa la conferenza stampa di Renault, che ha voluto pure l'evidenza circa la rivoluzione del marchio. Andando a giocare sul nome del marchio e sulla parola Revolution l'evento è stato ribattezzato Renaulution

E sarà una vera e propria rivoluzione in quanto diversi modelli che attualmente conosciamo potrebbero essere eliminati per dare maggiore spazio ai modelli che hanno una maggiore redditività. La filosofia di De Meo infatti non è quella di andare a produrre il maggior numero di auto possibili, ma piuttosto quello di andare a creare il numero giusto di auto con la maggiore redditività. 

Non ha senso infatti, secondo l'amministratore delegato italiano, andare a creare milioni e milioni di mezzi la cui redditività è veramente minima. Piuttosto è meglio concentrarsi sui segmenti di maggior sviluppo come ad esempio i SUV, andando a ottimizzare il processo di produzione e massimizzando quindi i profitti sul singolo mezzo. Per questo motivo verranno eliminate tutte le linee produttive e i mezzi che non sono ottimizzanti in termini di redditività.

Oltre a questo ci sarà un’importante strategia di transizione energetica, che è stata già iniziata e che sembra ormai irreversibile. Lo scopo è quello di proporre entro il 2025 l'offerta dei prodotti più sostenibili in Europa per la fascia di prezzo equiparabile a Renault. 

Un aspetto fondamentale sarà anche l'integrazione tra le vetture e la sicurezza di queste ultime all'interno di un ecosistema Renault. Verrà sviluppato infatti su software, un sarà un vero e proprio salto generazionale per quel che riguarda la connettività automobilistica. In questo modo si riuscirà ad ottimizzare la durata di vita di una vettura grazie degli aggiornamenti da remoto.  

Per fare un esempio semplice, è come se le vetture fossero dei semplici smartphone. Molto spesso ci viene chiesto infatti dai vari produttori di smartphone tramite delle notifiche, di andare ad aggiornare periodicamente il prodotto. Tale aggiornamento del software è necessario al fine di andare a ottimizzare la sicurezza del mezzo, stabilizzare il prodotto ed eliminare eventuali problemi nell'utilizzo quotidiano. Le vetture verranno quindi equiparate a un normale smartphone e potranno beneficiare di aggiornamenti digitali tramite un semplice clic sulla consolle, senza dover andare obbligatoriamente in concessionaria o in officina.

In termini di motorizzazioni, oltre all'elettrico Renault, punta anche molto sull'idrogeno. Su tale aspetto, grazie al progetto "Refactory" si andrà a considerare la valutazione di oltre 100 mila vetture usate in nuovi mezzi elettrici o idrogeno.

Alla fine di tutto, il progetto prevede entro 2025 ben 14 nuove vetture, di cui 7 completamente elettriche. Inoltre è stato presentato il prototipo di Renault 5 completamente elettrico che potrebbe diventare realtà nei prossimi anni. 

Per fare spazio alle nuove tecnologie e nuovi modelli, sembra che alcune vetture e alcune linee attualmente in produzione, come i grandi monovolumi, potrebbe essere eliminati o subire un drastico ridimensionamento all'interno del mondo Renault.

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