Dopo tutta una serie di trattative, sembra che ci sia un generale allentamento per quel che riguarda le strettissime restrizioni del futuro motore euro 7. Scopriamo insieme che cosa è successo negli ultimi giorni e negli ultimi mesi. 

Come tutti noi sappiamo la mobilità sostenibile è l'obiettivo di ogni singolo cittadino dotato di buona razionalità all'interno del territorio europeo. Avere la passione delle auto deve comunque tener conto di una forza fondamentale ovvero quella della natura. 

Le auto sono infatti portatrici di circa il 25% delle forme di inquinamento dell'aria all'interno del vecchio continente. Per questo motivo è fondamentale cercare di sviluppare quanto più rapidamente dei motori che siano, sì prestazionali, ma che tengano conto anche delle emissioni prodotte. 

Per questo motivo progressivamente la CommissioneEuropea ha sviluppato negli anni degli standard qualitativi in termini di emissioni. Ecco quindi spiegato cosa vuol dire l'acronimo euro 7. Durante gli anni la Commissione Europea ha via via evidenziato degli standard che hanno preso il nome per la specifica di Euro 0, Euro 1, Euro 2, fino ad arrivare all'attuale Euro 6. 

Il prossimo step è ovviamente Euro 7 e dovrebbe entrare in vigore nel 2025. 

La Commissione Europea aveva paventato delle forme di limitazioni veramente eccessive a detta di tutte le case automobilistiche. Anche la politica si era espressa contraria a questi limitazioni eccessivamente restrittive, in quanto era quasi un processo contro natura. 

Era veramente impossibile in alcuni casi, sviluppare dei motori con delle emissioni così piccole. Per comprendere un attimo, il limite degli ossidi di azoto era previsto inizialmente a 10 mg per km, ma si ipotizza ora che dovrebbe essere alzato tra i 25 e i 30 mg per km. 

Si parla anche di un alleggerimento generale per quel che riguarda l'omologazione, in quanto si prendevano in considerazioni le emissioni in condizioni particolari. Esistono le cosiddette fasi transitorie, che sono ad esempio la fase a freddo e i tragitti brevi e che dovrebbero essere inserite in un ciclo. 

Quasi tutte le persone che hanno un determinato peso a livello europeo, sia in termini tecnici sia in termini politici, hanno quindi espresso una netta contrarietà verso queste limitazioni eccessive. 

Chiaramente tutti noi vorremmo vivere in un mondo privo di inquinamento, ma dobbiamo comunque considerare il fatto che la mobilità è un fattore ormai imprescindibile. Se è vero che lo Smart Working se si è sviluppato notevolmente, sappiamo tutti che in qualche modo nella quotidianità dobbiamo muoverci. L'elettrico ancora non è pronto per sostituire completamente motori termici, ma gli obiettivi di passaggio sono già stati prefissati in termini di data. 

Entro il 2035 tutte le vetture vendute dovrebbero essere a zero emissioni ed entro il 2040 lo dovrebbero essere anche i camion. Le norme euro 7 dovrebbe essere quindi le ultime o le penultime norme per i motori termici. Va anche detto che esiste una grandissima platea di persone che spinge sulle motorizzazioni termiche con i carburanti sintetici. Questi ultimi però hanno una resa energetica molto bassa, attorno al 15 o massimo 20%. Consideriamo ad esempio che un motore elettrico ha una resa pari al 70% e quindi capiamo rapidamente quale dei due è maggiormente efficiente. 

Staremo quindi a vedere cosa ci riserverà il futuro.