Per chi dice che la Formula 1 non riesce a dare spettacolo, ieri ha assistito ad una gara dalle mille sorprese. Con una curva maledetta per molti e un cambio infinito di gomme e safety car in pista, l’ordine di arrivo è quantomeno inusuale per un gran premio “tradizionale”. 

 

Alzi una mano chi ieri si è annoiato a vedere in tv il GP di Hockenheim. Nessuno? Immaginavo. E’ stata una gara dai mille colpi di scena, con una partenza ritardata di 10 minuti per permettere alla safety car, seguita dai piloti, di fare alcuni giri di prova per verificare le condizioni dell’asfalto, dopo che aveva piovuto in modo importante. Alla fine ha vinto Verstappen, dopo un testacoda non appena cambiato un treno di gomme, Hamilton fuori zona punti (poi riabilitato dalla commissione gara per irregolarità delle Alfa Romeo) e con Leclerc che è uscito sul più bello, in piena progressione. Vettel, dopo qualifiche da incubo e una partenza dall’ultimo posto, è arrivato al secondo posto. E se ci fossero stati altri 4 o 5 giri poteva tranquillamente vincerla. Bravo Seb!

 

GP di Germania che coincideva con i 125 anni della Mercedes nel motorsport e 200 GP in Formula 1: una gara da dimenticare per Toto Wolff, team principal delle frecce d’argento che prima della gara aveva affermato “La Ferrari ha davvero una malattia che ha bisogno di cure. Abbiamo bisogno di loro per un campionato competitivo”. Ed effettivamente era partito da incubo per i colori rossi il weekend, con Vettel che partiva ultimo nella griglia di partenza (per problemi meccanici) e Leclerc che, dopo essere entrato in Q3, vedeva la sua Ferrari lasciarlo nuovamente a piedi. Alla fine, è successo esattamente il contrario delle qualifiche. Hamilton che esce alla famigerata curva, danneggia il muso, rientra immediatamente nei box ma impiega oltre 50 secondi per fare il pit stop perchè i meccanici non erano pronti. Bottas che in fase di massima spinta, esce anche lui alla medesima curva, con tanti saluti ai festeggiamenti per i 125 anni. E pensare che proprio quella curva era abbellita con lunghi cartelloni della casa della stella. 

 

Settima vittoria in carriera per Verstappen, seconda in stagione ed un futuro tutto da dividere con Leclerc. Un astro nascente che farà infiammare i futuri anni di gare, visti i suoi 22 anni. Dall’altra parte la stellina Ferrari Leclerc, che però proprio sul più bello ha sbagliato e mandato in fumo un'occasione d’oro per rendere magico il weekend.  

 

In tutto questo, a gioire sono gli outsider, a partire da Kvyat. Il 25enne russo, neopapà da appena un giorno, dopo una gara quasi perfetta è riuscito a riportare a podio la Toro Rosso, ex Minardi di Faenza. Motorizzato Honda, il terzo posto del giovane non è assolutamente l’unica novità sulla griglia finale. Quarto infatti è arrivato Stroll con la Racing Point, quinto Sainz con la McLaren, sesto Albon con l’altra Toro Rosso, l’ex ferrarista Raikkonen settimo con l’Alfa Romeo motorizzata Ferrari, Grosjean ottavo con l’Haas, nono l’italiano Giovinazzi con l’altra Alfa e Magnussen con la Haas. Incredibile veramente, leggere questo ordine di arrivo. Eppure è tutto vero. Merito o colpa, a seconda dei punti di vista, della pioggia che ha reso vulnerabili le invincibili frecce d’argento. 

 

Nota di merito per Stroll, che a venti giri dalla fine era ultimo, e con una decisione al limite della follia, ovvero quello di montare le gomme lisce in un momento critico, riesce a guadagnare posizioni importanti fino a scalare quasi l’intera classifica. E poi Sainz e Albon che si sono piazzati in ottime posizioni con auto non certo di prima fascia. 

 

Finale amaro però per le due Alfa Romeo. Dopo la gara infatti un delegato tecnico della FIA, Jo Bauer, ha riscontrato difformità nei dati di partenza delle due vetture, con una violazione dell’articolo 27.1 del regolamento sportivo e l’articolo 9 del regolamento tecnico. 30 secondi di penalità per entrambi i piloti ed Hamilton e Kubica riabilitati in zona punti (con il primo punto stagionale per la Williams). 

 

Appuntamento quindi per il prossimo weekend a Budapest, con il gran premio di Ungheria, prima della pausa estiva e delle meritate vacanze per i piloti. Speriamo quindi in altre situazioni di pioggia, di strategie scombinate, di pit stop al cardiopalma e di altri outsider che infiammano le classifiche e podi tutti sorridenti. Perchè ieri erano tutti felici, Verstappen, Vettel e Kyvat. 

 

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