Con oltre un minuto di distacco da Hamilton, vincitore del GP di Ungheria, è innegabile che nella scuderia di Maranello qualcosa non funzioni a dovere. Con ottime premesse in fase pre mondiale, ora bisogna lottare contro la Red Bull per difendere il secondo posto nel Mondiale costruttori.

 

A inizio stagione, tutti i test davano risultati entusiastici. Mattia Binotto, nuovo team principal dopo l’addio di Arrivabene, sembrava avesse portato qualcosa di nuovo, fresco e altamente produttivo. Ed invece i risultati non sono arrivati. La morte di Marchionne ha ulteriormente peggiorato la situazione, togliendo a Binotto un capo carismatico alle spalle, sia all’interno della Ferrari, sia in termini di peso politico all’interno del circus della F1

 

Hamilton, Verstappen e poi Vettel e Leclerc. Sono questi i primi 4 arrivati ieri nella gara tenutasi in Ungheria. In verità una gara a due, Hamilton e Verstappen, con tutti gli altri che possiamo dire, giravano per sé. Oltre 60 secondi hanno separato infati i primi due dai ferraristi: un qualcosa di imbarazzante. Due diverse strategie tra Vettel e Leclerc che hanno dato un plus al pilota tedesco, riuscito poi a passare il proprio compagno di scuderia al penultimo giro. Un contentino per il quattro volte campione del mondo che si trova ora a riflettere circa la metodologia per mantenere la continuità nella seconda parte di stagione. 

 

I problemi chiave sembrano essere due in casa Ferrari: la tecnica e la gestione del personale. Quest’ultimo aspetto lo si nota in particolare nel momento del pit stop. Gli appassionati con qualche anno in più sulla carta d’identità, sanno benissimo come i meccanici della rossa erano i punti di riferimento per tempistica, perfezione e completezza di interventi. Ora invece c’è quasi sempre qualcosa che non va. I mozzi si presentano spesso fragili e tendono a ritardare le operazioni ai box per Vettel e Leclerc. La tecnica invece è qualcosa di più complesso da analizzare. La Ferrari era avvantaggiata in circuiti veloci, mentre su circuiti lenti o con alto carico aerodinamico soffriva non poco. Attualmente soffre ancora in queste due tipologie di circuiti, ma il plus nei tratti veloci è diminuito. 

 

In tutto questo, sta venendo su rapidamente anche un dualismo tra Vettel e Leclerc, al momento definibile sano, all’interno dei box. Con l’esperienza del tedesco e la velocità del monegasco, i requisiti per avere un team stellare ci sarebbero tutti. Peccato che la macchina non sia come dovrebbe e quei 60 secondi faranno dormire sonni non molto tranquilli a Binotto nella pausa estiva.

 

E in tutto questo Verstappen sta crescendo in tempi rapidi e il suo terzo posto nel mondiale non sembra toglierlo nessuno. Anzi! A volte da l’impressione di poter mirare al secondo, e dal prossimo anno, con migliorie tecniche della Red Bull, potrebbe addirittura puntare al titolo. Già, perchè Bottas sembra non rendere quanto dovuto, o meglio Ocon sembra dare più garanzie del finlandese. Gli sponsor interni in casa Mercedes inoltre sembrano che stiano virando su Ocon. Anche Toto Wolff, al termine della gara, ha espresso ai microfoni di Sky, dubbi su cosa possa succedere l’anno prossimo: 

 

“E' una discussione che riguarda anche il futuro, abbiamo un giovane come Esteban (Ocon, ndr) che merita una possibilità ma c'è anche pressione, può essere difficile per lui contro Hamilton, per questo sarà una scelta complicata. Sarà un’estate turbolenta. (...) La strategia? Abbiamo provato qualcosa, sapevamo che saremmo finiti secondi. E' stata una grande vittoria, per Lewis e per la squadra e il team della strategia. Ad Hockenheim abbiamo avuto un weekend molto difficile, oggi siamo stati perfetti”

 

E in tutto questo Hamilton ha vinto ancora una volta a bordo della sua Mercedes. Questa volta merito dei propri ingegneri che hanno consigliato un cambio gomme nel momento clou della gara. Ed è stato questo aspetto che ha permesso a Louis di vincere, perchè superare Max Verstappen sembrava veramente impossibile ieri in Ungheria. Un astro nascente in casa Red Bull e una stella, la Ferrari, che si è smarrita nel firmamento della Formula 1. Speriamo che la pausa estiva dia nuova lucentezza a tanti anni di successi e vittorie. 


 

Foto di Mat Brown da Pexels