L'associazione Europea dei Costruttori ha emanato le linee guida per la diffusione delle colonnine di ricarica delle alimentazioni alternative al buon vecchio diesel. Vediamo insieme quante colonnine di ricarica d’idrogeno, elettriche e di metano liquido serviranno nei prossimi 10 anni per garantire la diffusione di queste tipologie di alimentazioni, legate ai camion. 

 

Molto è stato detto nei confronti dei camion elettrici e nei confronti dei camion diesel. Molte case automobilistiche stanno spingendo in termini di ricerca e sviluppo, per forme di alimentazioni alternative al diesel. Se negli ultimi anni il diesel era stato bistrattato, rendendolo colpevole di forme di inquinamento eccessive, gli ultimi dati che emergono durante il periodo del coronavirus, hanno fatto evidenziare come l'inquinamento non si sia fermato sebbene i trasporti privati e pubblici hanno osservato una pesante debacle. 

 

Andando a spulciare i dati delle immatricolazioni degli ultimi anni, in particolare nel 2019, si evince come in Europa il 98% dei camion venduti ha ancora una forma di alimentazione diesel. Il secondo carburante maggiormente utilizzato è il metano liquido con una quota di mercato del 1,7%. Per quel che riguarda i camion elettrici la quota è invece dello 0,2%, mentre gli ibridi si attestano allo 0,1%. Va da sé, senza fare proclami assolutisti, che il diesel è la totalità completa del parco camion attualmente in vendita in Europa. 

 

Come dicevamo l'Associazione Europea dei Costruttori ha però effettuato una sorta di programmazione in termini di crescita per tutte le colonnine di ricarica delle alimentazioni alternative. Partendo dall’idrogeno, attualmente la situazione vede 16 punti di ricarica in Europa, i quali dovrebbero crescere fino a 50 unità entro 5 anni e 500 unità entro 10 anni. 

 

Per quel che riguarda invece il metano, ci si aspetta che le attuali 300 colonnine di ricarica diventeranno 400 nel 2025 e 500 nel 2030. Il suo fratello minore (o maggiore, che dir si voglia), il metano liquido, ha già all'attivo circa 250 punti di ricarica, che diventeranno 750 nel 2025 e 1500 nel 2030. 

 

Ed infine, ma non per importanza, le colonnine di ricarica elettrica. Attualmente quelle presenti sul territorio europeo, hanno una potenza di 100 kilowatt in modalità di corrente continua e sono meno di 10 unità. In questo caso invece l'esplosione dovrebbe essere notevole, da un punto di vista numerico, con addirittura 4000 colonnine nel 2025 e addirittura 50.000 nei prossimi 10 anni. A queste ultime si dovranno affiancare anche le colonnine di ricarica fino a 350 kilowatt, attualmente non disponibili, le quali dovranno diventare circa 20.000 nei prossimi 10 anni. 

 

Ovviamente tutti questi dati non sono vincolanti per lo sviluppo delle forme alternative al diesel, ma semplicemente dei consigli che l'Associazione Europea dei Costruttori vuole dare al fine di permettere lo sviluppo del commercio dei camion con alimentazione alternativa. 

 

Sebbene fatti le case automobilistiche stiano spingendo in progetti ad hoc (pensiamo ad esempio al Mercedes Actros spinto da alimentazione elettrica o il nuovo Tesla elettrico, o ancora i camion Volvo con alimentazione alternativa, per finire sui Renault truck), le politiche commerciali dovranno comunque andare di pari passo con lo sviluppo delle aree di rifornimento. Staremo quindi a vedere anche se le varie compagnie petrolifere decideranno di convertire, e in quale misura, le proprie aree di servizio.

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