Avere pneumatici in salute è importante per non andare incontro a spiacevoli situazioni. Oltre a questo, la sicurezza e i consumi sono strettamente legati a questa preziosa componente della nostra vettura. Vediamo le cose da fare per viaggiare più sereni

 

Pneumatico, copertone o gomma, il concetto non cambia. Stiamo parlando sempre di quella fondamentale componente che, installato sulle ruote, ci permette di arrivare a destinazione in modo sano e salvo. Averne cura è quindi un aspetto molto importante. In questo articolo ripercorriamo i piccoli controlli e procedure che dobbiamo fare in modo routinario per accertarci che tutto è nella norma.

 

Nato nel 1845 da Robert William Thomson, inventore scozzese che per presentare questo suo nuovo prodotto scrisse:

 

“ ...un cuscinetto d'aria sul suolo, rotaia o strada su cui corrono”

 

incontrò fin da subito un enorme successo. Inizialmente chiamata con il nome di “aerial wheel”, fu installata per la prima volta su carrozze nel marzo del 1847 a Londra. Da prima di un colore totalmente bianco, si passò ad una colorazione bicolore (anni cinquanta), per arrivare al total black degli nostri giorni. Un cambio di stile che andò di pari passo con il progresso tecnologico e le diverse tipologie di pneumatici in commercio. Attualmente ne esistono fondamentalmente di due tipologie: con camera d’aria e senza camera d’aria. I primi hanno al proprio interno aria compressa al fine d’avere un effetto di adattamento del mezzo dal terreno. I secondi invece hanno invece una copertura che trasmette e riceve gli attriti, facendo la funzione della camera d’aria.

 

Escludendo altri tipi di pneumatico, come quelli pieni, autoportanti o tweel, alquanto limitati in ambito quotidiano, passiamo ora ai passi da fare per controllarli in modo corretto. Ogni quanto? Una volta al mese è la scelta ottimale.

 

Partiamo dall’aspetto più semplice, ovvero la pressione. Per controllarla in modo corretto, abbiamo a disposizione due possibilità. La prima è quella di recarci dal benzinaio di fiducia o gommista e chiedere un controllo gratuito. In alternativa possiamo acquistare su internet un manometro collegato ad un compressore. In questo caso, come nel primo, la qualità dell’impianto è fondamentale per verificare in modo corretto che la quantità di pressione a cui vogliamo portare il pneumatico, sia quella effettiva. In questo caso, nel caso decidiamo di acquistare online i materiali, dobbiamo stare attenti a non risparmiare troppo, andando a render vano l’acquisto per la scarsa qualità del prodotto.

 

Come secondo aspetto, le gomme vanno controllate a freddo, ovvero non utilizzate di recente. L’ideale sarebbe che le controllassimo ancora prima di partire, ma è consentito anche far visita ad un gommista o benzinaio a patto che sia entro 2-3 chilometri dal punto di partenza, in quanto oltre questa distanza, il pneumatico inizia a scaldarsi, modificando il corretto livello di pressione.

 

A questo punto dobbiamo verificare sul libretto di manutenzione il livello corretto di pressione, espresso con l’unità di misura Bar. E’ da prestare particolare attenzione a tutte le diverse tipologie di carico, in quanto una macchina a pieno carico ha bisogno di un livello differente rispetto ad una con il solo conducente a bordo. Nel caso di vacanze con famiglia, con un carico maggiore in termini di peso, la gomma deve essere gonfiata con una pressione maggiore, al fine di contrastare il peso di persone, valigie e quant’altro.

 

Oltre al diverso carico, dobbiamo anche osservare se le nostre gomme prevedono un differente livello tra ruote anteriori e posteriori. Sembra un aspetto minoritario, ma è da tenere ben in considerazione per via del peso del motore, che può andare a modificare l’assetto della macchina in marcia.

 

Controllate e tarate correttamente le quattro gomme in uso, discorso finito? Assolutamente no. Infatti non ci dobbiamo dimenticare della gomma di scorta, nel bagagliaio. Controllarla ci permette di non avere sorprese, nei casi di eventuali casi di foratura, e quindi viaggiare più tranquilli. In casi di impianti gpl, metano o altro, quando quindi non viene fornita la gomma di scorta, è presente il kit di gonfiaggio. Si tratta di un’alternativa provvisoria che permette, entro certi limiti, di continuare il tragitto, raggiungendo il gommista o officina più vicina. Collegandolo all’accendisigari, possiamo infatti verificare che sia tutto nella norma e funzioni correttamente.

 

Se inoltre la nostra auto, prevede un sistema di controllo dei pneumatici, ad ogni controllo bisogna resettare il computer di bordo per quello che riguarda il TMPS, ovvero il sensore posizionato sulla gomma che permette di controllare se la pressione del pneumatico è scesa.

 

In conclusione, con una procedura di circa cinque minuti e una spesa, nel caso che decidessimo di acquistare l’attrezzatura, che parte da circa 50 euro, possiamo garantire a noi e ai nostri passeggeri, assoluta tranquillità di guida, oltre che consumi più contenuti.


 

 

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