Punto cruciale della nostra vettura, ha alcuni piccoli suggerimenti per essere mantenuta sempre al top. Una corretta manutenzione, ci fa comprendere sempre lo stato di carica e di salute. Vediamoli insieme.

 

Era il lontano 1859 quando il fisico francese Gaston Planté sviluppò l’accumulatore al piombo-acido, in pratica la batteria delle nostre vetture. Un’invenzione che sta resistendo tre secoli, grazie al costo molto basso dei materiali che costituiscono questo prodotto, per l’appunto piombo e acido solforico. Grazie all’invenzione nel 1969 della dinamo, la batteria fu perfezionata e quella che abbiamo ora, è proprio quel bene di fine ‘800.

 

In quanto prodotto con un fattore chimico chiave, possiamo andare incontro ad alcuni problemi, come ad esempio corto circuito interni, solfatazione delle piastre/celle, perdite di acido. Il primo esempio si ha nel momento in cui vengono a toccarsi due piastre di polarità opposta, a causa della rottura meccanica della paratia o dell’accumulo di materia attiva sul fondo della cella. Possiamo invece parlare di “solfatazione delle piastre” quando ad esempio la vettura è lasciata per lungo tempo ferma, facendo in pratica perdere la carica per l’accensione.

 

Detto ciò, vediamo come mantenerla sempre efficiente. Ormai è una consuetudine nota, avere a che fare con vetture con il dispositivo Start and Stop, ovvero quel sistema che “spegne” temporaneamente la vettura quando si è fermi in colonna e il cambio è in folle. Questa situazione mette a dura prova la batteria che deve essere ottimizzata per dare sempre il giusto spunto.

 

Durante la stagione fredda, specialmente nei sistemi con start and stop, l’accumulatore è portato al superlavoro a causa della coesistenza di strumenti aggiuntivi contro il freddo, come ad esempio il riscaldamento dell’abitacolo, il lunotto termico, il riscaldamento dei sedili, i fendinebbia e l’antiappannamento dei retrovisori posteriori. Per questo motivo, è preferibile non effettuare piccoli spostamenti con la vettura, ma preferire tragitti più lunghi, proprio per permettere alla batteria di ricaricarsi tramite l’alternatore. E nel caso sia sportivi e utilizziamo solo in alcuni periodi dell’anno, è consigliato andare a rimuovere la batteria e posizionarla in un luogo asciutto (con attenzione per le vetture con start and stop per via di una serie di complessi sistemi elettronici).

 

E anche nel caso noi avessimo controllato il livello e la densità dell’elettrolito, mantenuto pulito l’involucro della batteria, controllato i morsetti periodicamente (proteggendoli con grasso di vaselina), ma la batteria decide di non collaborare, allora dobbiamo utilizzare dei cavi. Non è nulla di troppo complicato, a patto che venga effettuato in modo corretto seguendo alcune piccole regole. In primis le due vetture da collegare devono avere il motore spento, aspetto fondamentale. Successivamente si collega con il cavo rosso i poli positivi delle batterie delle due auto, quella da caricare e quella carica. A questo punto è il turno del cavo nero, che deve essere messo su un lato al polo negativo della batteria funzionante, mentre l’altro ad un’area non verniciata nel vano motore dell’auto da riavviare. Come terzo step, avviamo il motore della macchina carica, per poi dopo qualche momento avviare la vettura scarica. Passati alcuni minuti, scaricare i cavi in ordine inverso rispetto al collegamento, ovvero prima il nero e poi il rosso.

 

Arrivati quasi in fondo a questo articolo, vi viene da domandarvi ancora come possiamo pulire i morsetti e poli? Semplicissimo! Dopo aver rimosso la batteria dal proprio alloggiamento, versiamo in un piccolo contenitore dell’aceto bianco e vi immergiamo del cotone idrofilo. Strofiniamo nel punto in questione e ripetiamo fino ad avere una situazione di totale pulizia. Se questo primo metodo non basta, possiamo usare un trapano multiuso connesso a spazzole di acciaio inox e ottone, ottime quest’ultime per la rifinitura.

 

A questo punto, buon viaggio!

 

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