Una gara vinta e dominata per tutti i 70 giri dalla Ferrari di Vettel, ma sul gradino più alto del podio è salito Hamilton. A sancire il tutto un’uscita di strada di Vettel che, a detta della commissione gara, è stata meritevole di una penalità di 5 secondi.

 

Una gara molto tecnica, dove i freni sono messi a dura prova e i sorpassi non sono semplici da sviluppare. Nel 4,361 metri di lunghezza, lo spettacolo della gara è anche garantito dal bellissimo scenario in cui si sviluppa la settima gara del campionato, nel circuito di Montréal. Non ci sono state nuvole o cambiamenti climatici che hanno creato problemi ai piloti. Il patatrac è successo per l’unico errore di Vettel, che da weekend perfetto e da tanto tempo sognato, a weekend che verrà ricordato per veramente molto tempo.

 

Siamo al giro numero 48, con Vettel saldamente in testa e Hamilton che lo tallona a pochi centesimi di secondo. Siamo alla curva 3 e il pilota ferrari arriva leggermente lungo. Per salvare questo piccolo errore, va sull’erba e con alcune correzioni del volante riesce a rientrare sulla pista, grazie anche all’erba che non ha rallentato eccessivamente la corsa del tedesco. Rientrando però in pista, secondo la commissione gara, spinge il pilota inglese verso l’esterno, andando a rallentarlo, se non addirittura a chiuderlo contro il muro. A onor del vero, la velocità del ferrarista non è neanche tanto rallentata e quindi, rientrare in pista in modo veloce non permette al pilota di controllare se Hamilton è troppo vicino.

 

Consideriamo anche il fatto che è difficile pensare che un pilota in lotta per il mondiale faccia passare, dopo una gara in testa, oltre alle qualifiche, il diretto competitor per il titolo. E guardando dall’alto, non sembra neanche che Hamilton esca eccessivamente dal tracciato, come invece ha affermato la Federazione. Quest’ultima ha infatti definito la manovra di Vettel, come “maliziosa” e “pericolosa”.

 

Toto Wolff, team principal della Mercedes, ha affermato ai giornalisti:
 

“Le regole sono così, non vanno bene? Allora cambiamo le regole. Anche io voglio vedere una gara dura ma ci sono delle regole, bisogna trovare delle soluzioni che piacciono a tutti.”

 

A incendiare il clima è stato lo stesso Vettel, al termine della gara che non ha portato la vettura sotto il podio, lasciandola appena rientrato nella corsia box ed entrando subito nell’area hospitality. Sceso dalla vettura, visibilmente alterato, ha deciso poi di presentarsi alla premiazione, sotto consiglio anche del team Ferrari. Ma nel tragitto per arrivare sul podio, ha spostato il cartello posto davanti alla vettura di Hamilton, indicante il numero 1 del vincitore, e posizionando al suo posto, il numero 2. Una scena molto forte, che non ha fatto altro che alimentare ancora di più tutto un discorso sulla correttezza o meno della sanzione.

 

Tra i commissari che hanno esaminato l’episodio, c’era anche l’italiano Emanuele Pirro, ex pilota di F1, prima come collaudatore McLaren-Honda e poi come pilota della Benetton nel 1989 e della Dallara nel 1990 e 1991. I successi non arrivarono in F1, con appena 3 punti guadagnati in tre stagioni, ma invece furono floridi nella 24 ore di LeMans. dal 1998 al 2008, collezionò ben quattro terzi posti e cinque vittorie. Ha commentato per la Rai alcune gare di F1 in passato, mentre la sua professione abituale è all’interno del settore alberghiero, essendo proprietario di un hotel a Cortina d’Ampezzo.

 

Ma tralasciando i dettagli della vita di Pirro, quello che fa male a Vettel, alla Ferrari e a tutti i tifosi della F1, è l’eccessiva durezza della scelta della commissione. Qualche commentatore afferma addirittura che la F1 è morta. La scuderia di Maranello ha deciso di presentare reclamo, ed ora ha 96 ore di tempo per spiegare come mai, a detta degli uomini in rosso, Vettel non commesso alcuna infrazione. Telemetrie, confronti con traiettorie di altri giri e visioni delle videocamere, saranno analizzati e portati in commissione gara.

 

La prima dichiarazione pubblica di Vettel, avvenuta durante la premiazione, è abbastanza chiara, esaustiva ed eloquente:

 

“Stavo cercando di sopravvivere e tenere la macchina in pista, sono uscito dall'erba e le gomme erano sporche, non so cosa potessi fare diversamente. È stato un momento molto breve, ho perso il posteriore e ho dovuto fare una correzione, sono finito sull`erba e ho recuperato. Lewis era dietro, ho avuto fortuna perché non ha preso l`interno, ma in quel momento non sapevo dove fosse. In quel momento era già abbastanza difficile mantenere il controllo”

 

Tra chi afferma che la F1 è in fase calante, chi afferma che le regole esistono e vanno rispettate o le si cambia, chi afferma che diversamente non si poteva fare, sicuramente la F1 ieri non ha dato di sé una bella immagine. Se è vero che queste situazioni non fanno altro che infiammare ancora di più il mondiale, con un vantaggio di Hamilton che ormai di 62 punti sul primo ferrarista, dispiace vedere come una gara è stata invalidata per una decisione che non può che dividere. A presto con la decisione della commissione gara.

 

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