Lanciata nel 1999, è ormai un punto di riferimento per gli amanti delle auto “quasi da corsa” che si possono guidare tutti i giorni per le strade normali. Con oltre 14.000 vetture realizzate, ha avuto un successo senza paragoni per il limitato mercato che ricopre.

 

Quando dici GT3 pensi alle corse, alla pista, a quel suono avvolgente e a volte invadente (giustamente) che pervade l'abitacolo. La prima volta che abbiamo visto la targhetta GT3 è stato nel lontano 1999, su una Porsche 996. La versione stradale era, come da tradizione, il meglio del lusso sportivo, quello invece della GT3 era il meglio della sportività messa su strada e resa possibile a tutti coloro che vogliono sentirsi piloti semplicemente guidando la propria vettura. Alleggerita da tutto quello che non era fondamentale per le prestazioni, niente sedili posteriori, altoparlanti posteriori, tetto apribile e aria climatizzata, si pensava solo a massimizzare il “tempo sul giro”. 

 

Con il mitico motore “Mezger”, un 3.6 litri da 360 o 380 cavalli, con carter secco raffreddato ad aria, aveva un tempo 0-100 km/h da 4.8 secondi e velocità massima di 302 km/h. Il dato che vogliamo qui sottolineare per la prima versione, era la possibilità di avere l’80% della coppia motore già ai 2.000 giri/min. A controbilanciare le prestazioni quasi da decollo, ci pensava il sistema frenante con pinze a 6 pistoncini sul davanti, mentre il sistema Porsche Ceramic Composite Brake era offerto come opzione. 

 

Nel 2006 fu svelata la 997 GT3 di seconda generazione, conosciuta anche come 997.1 GT3. Lo studio sull’aerodinamica fu molto approfondito, con il cosiddetto “zero lift”, ovvero una complessa struttura di flussi d’aria facevano stare incollata a terra la vettura. Con un prezzo di partenza di circa 106.000 dollari, il tempo sul 0-100 km/h scende a 4.1 secondi e 311 km/h di punta massima. Per chi non si accontentava, era disponibile anche una versione ancora più spinta: stiamo parlando della 997 GT3 RS. Apparsa nel vecchio continente nell’ottobre 2006, era stata alleggerita di 20 kg rispetto alla 997 GT3, toccando i 1.370 kg. La forma estetica esterna fu modificata, rendendola più larga nella parte posteriore e permettendo una migliore stabilità direzionale e grip in curva. 

 

Con il 2009, arrivò la seconda generazione della 997 GT3, con un motore 3.8 litri da 435 cavalli e novità a livello di meccanica, come dei supporti dinamici e un assale anteriore a sollevamento pneumatico, realizzato per compensare l’altezza da terra veramente minima. 

 

Anno nuovo, nuova versione. Nel 2010 arrivarono altri 15 cavalli grazie alla seconda generazione della 911 GT3 RS, resa possibile dal nuovo motore 3.8l da 450 cavalli. E così via via negli anni con continue implementazioni a livello di potenza e prestazioni. Come un vero oggetto tecnologico, non appena è stato presentato, già giravano voci sul successore. 

 

997 GT3 RS4 nel 2011 fu la prima a toccare i 500 cavalli di potenza e 460 Nm di coppia, e fu anche la prima a scendere sotto il tetto dei 4 secondi nell’accelerazione 0-100 km/h. Nel 2016 arrivò la 991.1 GT3 RS con inserti in fibra di carbonio pressoché ovunque e il pacchetto Club Sport di serie. 

 

L’ultima finora ad essere prodotta è la 991.2 GT3 RS, nella versione 2018. Il motore è stato rinnovato con la zona “fuori giri” ai 9.000, 520 cavalli e 470 Nm. Con il cambio PDK, il tempo per raggiungere i 100 si abbassa a 3.2 secondi. Il lavoro di implementazione è stato notevole, con un vistoso alettone posteriore simile alla GT2 RS per curare anche l’estetica. 

 

Dal punto di vista delle gare automobilistiche, ha partecipato e vinto a numerose gare. Vincitrice della 24 ore del Nürburgring per ben 7 volte, la 24 ore di Spa 3 volte, una volta a Daytona e altre gare, ha sempre dato filo da torcere a tutti. 

 

In conclusione, una vettura unica, migliorata costantemente e consegnata ad un pubblico che ne esalta ogni giorno le peculiarità con gare entusiasmanti. Il fascino? Senza età. 


Credit photo: Porsche media room