Sembra quasi un insetto, ed invece è il nuovo concept dell’azienda giapponese, leader mondiale per la produzione di trattori e macchinari per la lavorazione della terra. L’utilizzo dell’intelligenza artificiale è importante, al fine di aumentare la resa produttiva sui campi. 

 

Anche nel mondo dei trattori, arrivano ogni tanto dei concept, che non appena li vediamo, rimaniamo un po in silenzio per capire di cosa si tratta. Guardiamo i vari particolari, i vari dettagli, alla ricerca di quell’aspetto che possiamo riconoscerlo. Quando abbiamo visto per la prima volta il Kubota X tractor, la prima immagine che ci è venuto in mente, è quella di un insetto. E ci sta, visto l’utilizzo legato all’agricoltura e alla natura. Nessuna presenza di cabina per l’imprenditore agricolo, ma quattro cingoli pronti a solcare i campi. 

 

E non è un caso che è stata eliminata la cabina. In Giappone, nazione dove ha sede l’azienda, si sta registrando un calo consistente di persone che sono interessate a lavorare nel campo dell’agricoltura. Come conseguenza diretta, gli ingegneri hanno pensato bene di rendere totalmente autonoma la flotta dei mezzi del futuro. Non sarà più necessario salire sul mezzo per gestirlo sul campo, ma lo si potrà fare direttamente dalla propria abitazione, con i moderni sistemi di comunicazione wireless. Il mezzo che stiamo analizzando, ha infatti un modulo con il quale si interfaccia con il satellite e con i sensori di bordo, al fine di restituire tutta una serie di parametri di bontà del lavoro, via wireless all’imprenditore agricolo. 

 

E non solo. Il singolo mezzo potrà dialogare con altri mezzi a lui simili, in modo da creare una flotta totalmente “semi-autonoma”, capace di andare ad aumentare la resa produttiva e diminuire il margine d’errore sul campo.

 

A garantire una larga autonomia di lavorazione, ci pensano le batterie agli ioni di litio ed i pannelli solari, montati sul muso di questo concept. Un’agricoltura quindi a zero emissioni, totalmente in grado di fondersi con l’area circostante. 

 

A livello produttivo, visto l’alto livello di tecnologia, le personalizzazioni ed i settaggi di questo mezzo, sono pressoché totali. Pensiamo ad esempio all’altezza del mezzo, a seconda del terreno e della lavorazione che si deve andare a compiere. 

 

Kubota quindi investe ancora una volta in ricerca e sviluppo. E non la prima volta che presenta concept avveniristici. Il progetto in questione rientra in una strategia di rinnovamento, partita tre anni fa, in particolare relativamente ai trattori della serie Agrirobo, creata in collaborazione con Topcon. 

 

Andando poi indietro nel tempo, arriviamo fino al 1970, quando fu presentato un modello quantomeno particolare. Stiamo parlando del Dream Tractor, che a guardarlo oggi, un pò da sorridere viene spontaneo. Si trattava di un cabinato, che sembrava quasi una vettura. Quattro gomme, molto simili a dei veri cingoli, di uguali dimensioni, ed una struttura che arrivava circa al metro ed ottanta. Un mini trattore insomma, quasi minuscolo se confrontato con i moderni bestioni.

 

Non sappiamo veramente se e quando questo concept, troverà un’evoluzione, ma sicuramente è un’ulteriore conferma di come il mondo agricolo guardi sempre più ad una forma di automatizzazione pressoché totale. Non serviranno più braccia forti per l'agricoltura, ma sempre più imprenditori lungimiranti, specializzati nel mercato agricolo e nei cicli della natura.

 

Credit photo: kubota website