La casa tedesca ha in mente di avviare la produzione della berlina totalmente elettrica, già prima dell’anno. Non solo percorsi cittadini, ma anche viaggi lunghi, grazie all’autonomia di oltre 500 km. Il problema del decadimento dell’efficienza è inoltre garantito. Siamo arrivati finalmente alla svolta?

 

Ci siamo. Entro l’anno la Volkswagen inizierà la produzione dell’auto elettrica ID.3, basata sulla piattaforma MEB, già in uso per Audi Q4 e-tron ad esempio. Il primo contatto c’è stato ben 4 anni fa, al Salone dell’automobile di Parigi del 2016, con una livrea completamente bianca. Quella che ora VW sta sdoganando, anche per una questione di marketing probabilmente, è una livrea con linee dai colori accesi. Estetica a parte, sta per andare a rivoluzionare il segmento delle berline elettriche.

 

ID.3 sarà la prima di una serie di vetture della sedie ID. In un crescendo di grandezza, troveremo in un futuro la ID.1 e ID.2, più piccole e adatte alla città, per arrivare alle ID.4 e ID.9, più grandi e confortevoli nei lunghi viaggi. Prodotta in Sassonia, nella cittadina di Zwickau, può annoverare però il cuore della mobilità, il motore elettrico, come il frutto di un lungo progetto ingegneristico. Il responsabile del centro di ricerca di Salzgitter, Frank Blome, ha infatti affermato che l’intenzione dell’azienda è quella di far durare le batterie tanto quanto la vettura. In questo modo non ci si deve più preoccupare del decadimento di questa parte fondamentale del veicolo, e si può viaggiare in modo completamente sicuro e tranquillo.

 

Non sarà più l’uomo che si adatta alla macchina, ma sarà quest’ultima che verrà personalizzata alle esigenze, economiche e non, del proprietario. Sarà infatti possibile andare a modificare la dimensione della batteria, con relativo aumento o diminuzione dell’autonomia, e del costo ovviamente, per meglio entrare in sintonia con le esigenze del proprietario. Attualmente le batterie che sono state progettate, hanno un range di sicurezza di 330-550 chilometri, ovviamente testati con la procedura di omologazione WLTP.

 

VW prova ad immaginare anche come e dove faremo operazioni di ricarica delle nostre auto. Secondo gli analisti della casa tedesca, circa il 50% si svolgerà presso le proprie case, mentre un 20% si effettuerà a lavoro. Se ci pensiamo bene i lavoratori che fanno un full time di 8 ore, hanno la possibilità di ricaricare tranquillamente le batterie delle proprie auto durante il normale orario di lavoro. Un aspetto che alcune aziende stanno iniziando a valutare, per dare una spinta a questa svolta di alimentazione elettrica. Ricariche che possono essere realizzate anche grazie ad una colonnina di ricarica veloce da 11 kilowatt (AC), molto più veloce della normale presa domestica. In questo modo durante la notte, se siamo a casa, o durante la giornata al lavoro, potremo ricaricare le batterie. E il rimanente 30% di luoghi di ricarica? Un 25% verrò fatto negli spazi di ricarica pubblici urbani, mentre il 5% in autostrada. VW afferma anche che se si ipotizza un viaggio da Torino a Parigi, di circa 800 chilometri, sarà possibile effettuare ricariche veloci di 30 minuti capaci di garantire un’autonomia di 260 km.

 

Ed ora i prezzi. Sicuramente non paragonabili a quelli di una vettura a benzina o diesel di pari segmento, ma comunque destinati a diminuire man mano che la tecnologia dell’elettrico, sia sdoganato giorno dopo giorno. Si partirà da una configurazione entry level da 45 kWh, per arrivare a 77 kWh, con prezzi a partire da 30.000 euro.

 

Credit photo: Volkswagen media press website