Ci hanno provato un sacco di volte molte persone, forse ora potrebbe essere arrivato il momento buono. Facciamo il punto dei pro e dei contro di vedere il dottore a bordo di una vettura di F1. 

Una volta i piloti saltavano dalla moto all’auto senza problemi, ma stiamo parlando degli anni 50. Taruffi, giusto per citarne uno, ultimo vincitore della mitica Mille Miglia, ha fatto il passaggio. In epoca moderna i professionisti della velocità hanno deciso di dedicarsi ad una sola delle tipologie. Anche Agostini, che gareggiava in più categorie, oggi sceglierebbe la classe regina, la MotoGP, e solo quella. 

E come dimenticarsi le volte che Rossi è salito a bordo di una Ferrari da F1. Non si parlava d’altro. Ma non se ne fece nulla. Probabilmente perché era ancora consuetudine vedere il dottore gareggiare per vincere il mondiale. Ora la distanza con Marquez, in termini di punti, è evidente. Attenzione, non stiamo dicendo che Rossi è un pilota peggiore di Marquez, assolutamente, ma sono due generazione diverse. Superare i 350 km/h a bordo di una moto non è la stessa cosa farlo a 40 anni come VR46 o 26 come il campione spagnolo. E poi anche la moto funge un ruolo importantissimo. Guardiamo Lorenzo, che da quando ha abbandonato la Yamaha, ha visto la sua carriera scendere sempre di più, prima in Ducati e ora in Honda. Va bene il bruttissimo incidente di quest’anno, ma per l’appunto, la gara non la vince il pilota, ma bensì l’accoppiata pilota-moto. Ed ora Honda punta su Marquez.

Hamilton d’altro canto sta vedendo il crescente arrivo di Leclerc, che sta inanellando una serie di giri veloci e pole position che iniziano a far pensare il pilota campione inglese. La power unit della Mercedes, poi, sta accusando il recupero della Ferrari. E quando arriverà anche Max Verstappen, a bordo della Red Bull, oppure anche di una Ferrari a trazione giovanissimi, allora i problemi saranno consistenti per gli altri aspiranti campioni del mondo. 
Ed Ecco l’idea pazza che sta rimbalzando nei media. 

“Sarebbe una cosa bellissima” ha detto Rossi. Apriti cielo. A condurre i giochi ci penserebbe la Monster, sponsor premium per il pilota di Tavullia, nelle Marche. Ed ora veniamo alle riflessioni. 

Valentino potrebbe provare questa nuova esperienza, anche perché gli sforzi alla sua età a bordo di una due ruote, sono oggettivamente insostenibili alla lunga. Il 2020 dovrebbe essere l’ultimo anno, a detta di molti. Il dominio della Honda sembra però netto rispetto alla Yamaha, e quindi viene da pensare “Perché rischiare la vita per un altro anno? Giusto per vincere una gara? Punta a vincere a Misano o al Mugello per poi ritirarsi?” Rimanere a fare il manager nel motomondiale, con il suo team VR46 potrebbe essere un’idea buona, ma ovviamente nessuno gli toglie il posto se va a fare uno o due anni in F1. D’altra parte ci mettiamo nei panni della Mercedes. Investire su un pilota come Rossi, o far fare il salto di qualità a uno dei loro talenti? Albon, Stroll e gli altri, non stanno certo a guardare. Gli sponsor però si sa, sono fondamentali, e su questo Rossi non ha problemi. Non immaginiamo pensare il numero di visualizzazioni del video della prima apparizione di Rossi in F1. E la conferenza stampa? Monopolizzati tutti i social network tra coloro che lo amano e coloro che non lo amano e dicono che Marquez è più bravo o Leclerc lo batterà comunque. Passare in F1, poi, per dimostrare cosa a chi? Per provare nuove forme di adrenalina probabilmente, perchè a livello di ingaggi non sono quelli i problemi. 

In conclusione, non crediamo di vedere Valentino a bordo di una vettura di F1, se non per un evento speciale. Crediamo che se ci fosse una possibilità di Wild Card, come nel motomondiale, allora la situazione potrebbe essere diversa. E’ un bel sogno, ma che doveva essere realizzato qualche anno fa.