Dici Nuvolari e pensi subito al grandissimo pilota italiano. Ogni anno, realizzata a partire dal 1991, migliaia di persone si riuniscono e partecipano a questo evento a dir poco straordinario. Non tanto come momento commemorativo del pilota scomparso tragicamente, ma come momento per ricordare il fasto del mondo automotive degli anni passati. 

In origine fu la Scuderia Mantova Corse che al termine degli anni ‘80 iniziava a meditare di realizzare un evento che fosse commemorativo del grande pilota italiano. L’ictus che colpì Tazio, nel 1952, e che dopo averlo lasciato parzialmente paralizzato, lo portò alla morte precoce un anno dopo, ha consegnato alla leggenda un grandissimo pilota. A bordo dell’Alfa Corse, Scuderia Ferrari e Auto Union, ha realizzato quanto di più incredibile si poteva fare in quegli anni, per quel che riguarda pilotare una vettura da corsa. 

Nato a Castel d’Ario il 16 novembre del 1892, la sua carriera professionale è durata dagli anni 20 a primissimi 50. L’esordio avvenne il 20 giugno 1920 nel Circuito Internazionale di Cremona, a bordo però di una motocicletta. I primi anni infatti vedevano Tazio dividersi tra moto e auto, prima di avere la definitiva consacrazione con l’Alfa Romeo. Anche grazie ai leggendari duelli con Achille Varzi, e alla sbandata controllata, la gente si appassionava sempre più a questo pilota. I successi più clamorosi e indimenticabili sono senza dubbio nel 1931 al Circuito delle tre Provincie, dove superò un passaggio a livello andando a rompere una molla dell’acceleratore, riuscendo a vincere ugualmente  il percorso, a scapito di Enzo Ferrari per ben 32 secondi. Oltre a questa gara, è impossibile non citare il Gran Premio di Montecarlo del 1935, dove ruppe il circuito dell’olio, andando a inondare il tracciato di olio e rendendo l’asfalto estremamente scivoloso. Questo produsse una serie di incidenti e uscite di strada dei primi cinque partecipanti, con una conseguente presenza di rottami nel tracciato. Nuvolari riuscì ugualmente a controllare la vettura nel tratto sporco, non andando ad collidere con i pezzi presenti nel tracciato. E di queste imprese ce ne sarebbero a decine, ma questo non è un articolo sulle sue imprese. Abbiamo voluto riportare queste sue due imprese, solo per far comprendere a coloro che casomai sono più giovani, e che non hanno ben potuto comprendere la grandezza di tale personaggio. 

Per rivivere tutto ciò, dal 14 al 16 settembre, a Mantova si è tenuto il tradizionale ormai Gran Premio giunto alla ventottesima edizione. Gli organizzatori sono Mantova Corse, Automobile Club Mantova e Museo Tazio Nuvolari, rispettando le normative FIA, FIVA e ACI. I partecipanti potranno prendere parte solo se alla guida di vettura costruite tra il 1919 e il 1972. Il percorso è stato in gran parte modificato, con partenza dalla storica Piazza Sordello alle 11 di venerdì 14. Il giorno seguente, la seconda tappa di 500 km parte da Rimini e percorre Marche, Toscana, Umbria tra 50 prove di abilità prima del rientro nella città romagnola e il Galà serale al Grand Hotel. Domenica 16 infine le gare cronometrate di Meldola, Faenza, Ferrara e l’arrivo a Mantova. 

Un percorso di 1062 chilometri per una tre giorni con auto antiche da sogno a pochi giorni dall’autunno. Cosa desiderare di più per un nostalgico delle quattro ruote?