In Italia tutti, o quasi tutti, hanno un’auto e il legame con questo mezzo di trasporto è quasi viscerale. I mezzi pubblici vengono spesso bistrattati e utilizzati molto meno rispetto a quanto la loro potenzialità potrebbe riversare sulla collettività. Censis ha sviluppato un’indagine per capire come siamo e come ci sentiamo al volante.

 

Ogni giorno leggiamo di indagini fatte dai più disparati organi statistici in giro per il mondo. A volte bizzarre, a volte scientifiche e con un senso alle spalle, ogni giorno sul web non abbiamo che l’imbarazzo della scelta. Quello di cui parliamo oggi è il Censis, acronimo di Centro Studi Investimenti Sociali, ente che non ha bisogno di presentazioni e che è attivo nel nostro paese fin dal 1964, data della sua fondazione.

 

Italiani, amanti della vettura come unico mezzo di trasporto? Sembrerebbe proprio di si, in quanto, leggendo i dati statistici dell’indagine svolta, ben il 65% della popolazione utilizza la macchina per spostarsi nelle proprie faccende quotidiane. Per una corretta lettura del dato, dobbiamo fare un confronto con il valore del 2001, quando la percentuale era del 57%. ben 8 punti percentuali in più significano circa 5 milioni di persone in più che scelgono la vettura per spostarsi.

 

Viene quindi da domandarsi cosa succede agli altri mezzi di trasporto. I sempre criticati autobus di linea, hanno registrato un calo di circa il 20% rispetto 17 anni fa, mentre la bicicletta ha visto anch’essa calare il dato di un -10%. Il dato però che maggiormente è evidente è quello riservato a chi sceglie lo scooter come mezzo per andare al lavoro, palestra o altro. Il segno meno è accostato ad un 45% rispetto a 17 anni fa, un valore veramente importante. E invece, quanti si spostano a piedi? Circa 7 milioni di italiani, ma anch’essi vedono la percentuale diminuire di circa 7 punti percentuali.

 

Per quel che riguarda invece la relazione tra automobilisti e tecnologia? Benissimo sotto certi punti di vista, mentre male per altri. Se da una parte i sensori di parcheggio e le altre tecnologie che aiutano il conducente, ma non tolgono una padronanza del mezzo a quest’ultimo, sono ben viste e ricercate nel momento della guida, discorso diverso è ad esempio per tecnologie avanzate. Sarà forse la riluttanza verso qualcosa che ancora non si conosce bene, oppure paure a causa di incidenti di auto (con morti da parte dei pedoni o del pilota), fattostà che ben un italiano su due è contrario alla guida automatica. La restante parte, non contraria all’introduzione della tecnologia, è favorevole (tre italiani su 10), mentre 2 su dieci sono indifferenti.

 

Per quel che riguarda l’attenzione verso il veicolo e parti di quest’ultimi, dobbiamo dire che gli italiani sono molto attenti alla componentistica, soprattutto prima di un viaggio. Ben il 70% controlla i freni e circa il 64% effettua un check per i pneumatici. Olio motore è un indietro, con un valore che si attesta al 36% e a seguire liquido refrigerante (22%), luci (18%) e frizione (10%). Attenzioni solo da conducenti uomini? Assolutamente no. E’ doveroso affermare che il gentil sesso è attento maggiormente ai freni, mentre gli uomini pongono la loro attenzione allo stato dei pneumatici.

 

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