Coloro che hanno qualche anno, sono sicuramente saliti almeno una volta a bordo di una Fiat 128. Gli anni 70 erano caratterizzati da questa vettura, sia in Italia che nel resto del mondo. Riscopriamo insieme e capiamo perché è una vettura da ricordare.

Era berlina, familiare, coupé, auto da rally. Tutto questo e non ha solo grazie alla progettazione resa immortale dalla matita di Dante Giocosa. Andava a sostituire la mitica Fiat 1100 e fu sostituita a sua volta dalla Fiat Ritmo, quest'ultima con un cambio totale di volumi e di idea di vettura. Fiat 128 vinse il premio Auto dell'anno nel 1970 per tutta una serie di innovazioni che ne stabilirono  un consenso unanime per quell'anno.

Con una massa assolutamente esigua per gli standard attuali, e paragonabile ad esempio con una Smart, con valori compresi tra 750 e 770 kg, aveva una lunghezza di circa 3,85 m, larghezza 1,58 m e altezza 1,34 m.  Le principali competitor erano la Autobianchi A111, la Peugeot 204, la mitica Simca 1100 e l’Alfa Romeo Alfasud.

Dante Giacosa, ingegnere simbolo e storico del mondo automotive italiano, creò una vettura a trazione anteriore, capace di unire una bellezza lineare a una versatilità pratica. L'aspetto innovativo di questa vettura, rispetto alle vetture concorrenti, era la trazione anteriore con un gruppo motore-trasmissione montato in posizione trasversale ed il cambio in linea a sinistra del motore. In questo modo lo spazio all'interno dell'abitacolo è assolutamente ottimale e permetteva una maggiore fruibilità della vettura. Le sospensioni inoltre erano a quattro ruote indipendente e consistevano in una schema un McPherson.

La prima vettura prodotta aveva come motorizzazione un 4 cilindri in linea da 1100 cc e appena 55 cavalli di potenza. Con una velocità massima dichiarata di circa 140 km orari, questa vettura non era certo destinata ad aspetti sportivi estremi, ma presentò anche all'interno della propria famiglia una versione rally nel 1971.

Non mancano persone speciali o perlomeno particolari, come ad esempio i modelli Coupè e Targa, realizzate dal carrozziere Moretti nel 1970, incontrando un discreto successo e consenso da un punto di vista mediatico in quegli anni.

La vettura fu prodotta non solo in Italia, ma anche in diverse parti del mondo come ad esempio la Jugoslavia, la Spagna, Egitto ed Argentina. Chiaramente il nome cambiava e veniva modificato ed adattato al singolo paese, in termini di volumi. Notiamo ad esempio alcune vetture che hanno una forma a due o tre volumi a seconda del mercato a cui si indirizzano. Un esempio classico è la Ford Focus tre volumi, ovvero con il baule, che nel mercato italiano non è mai stata presentata. Ed è per questo motivo che tra i tanti esemplari di Fiat 128, vi troviamo anche la Fiat 128 Rural, ovvero una versione station wagon destinate per così dire non proprio ai palati più fini.

Nel mondo delle competizioni fu inoltre creata, grazie alla Federazione Italiana Motonautica, una categoria speciale definita “Entrobordo corsa Fiat 128”, all'interno della quale tutte le imbarcazioni avevano i motori della Fiat 128 con 1300 cc. Un aneddoto molto simpatico di fusione tra il mondo automotive e quello della nautica.

Cosa ne pensi della Fiat 128? È stata una vettura riuscita o è stata una vettura che poteva essere migliorata ulteriormente? Scrivi il tuo commento qua sotto e condividilo  con i tuoi amici. Ti aspettiamo sempre qui, su YouDriver, con la prossima puntata delle vetture più belle degli ultimi 100 anni.

 

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