Giro di vite da parte dell’Europa, per diminuire il numero di morti causati da tamponamenti o ostacoli improvvisi. Entro pochi anni le nuove auto da omologare, o da immatricolare, dovranno essere dotate di questa innovazione tecnologica. Vediamo insieme il perchè e le date da ricordare.


 

Una guida sicura non è solo un aspetto da rispettare, ma che spesso ci può salvare la vita. Ogni anno infatti muoiono circa 3.000 persone e quasi 200.000 persone subiscono ferite. Se gli investimenti in sicurezza stradale, in termini di ammodernamento delle strutture, continuano e iniziano a produrre una diminuzione significativa, ora anche le case automobilistiche si devono adeguare con un ulteriore tassello in ambito di sicurezza.

 

Se pensiamo che il sistema ABS, ovvero quello relativo alla frenata d’emergenza è stato inventato da Volvo nel lontano 1974, ed è diventato obbligatorio nel 2004, allora possiamo dire che la tecnologia sta facendo veramente passi da gigante. Dopo solo 18 anni, ci apprestiamo a veder introdotto di serie l’evoluzione “automatica” di tale sistema di sicurezza sulle nostre auto. A dovere di cronaca, tale sistema è obbligatorio dal 2014 per tutte le auto che vogliono ricevere le 5 stelle EuroNcap di valutazione.  

 

In pratica come funziona? Normalmente esiste un sistema radar che continuamente analizza lo spazio antistante alla vettura ed analizza se particolari ostacoli si presentano improvvisamente davanti a quest’ultima. Nel caso il radar, collegato ad una centralina che valuta costantemente le diverse situazioni segnalate, indica un ostacolo che potrebbe entrare in collisione con la vettura, allora aziona la frenata d’emergenza. In questo modo il guidatore, nell’eventualità che non abbia visto l’ostacolo perchè distratto, o anche nel caso sia vigile alla guida, potrà contare su un aiuto aggiuntivo. Chiaramente non si può pensare di distrarsi in modo quasi volontario, perché questo sistema non può allo stato attuale andare a sostituire il guidatore in tutto e per tutto, su tutte le vetture.

 

Con un numero di anche 100 rilevazioni al secondo, si va quindi ad azzerare anche i tempi di reazione umani, che nel migliore dei casi, non possono e potranno mai essere come quelli di un processore informatico. Uno dei motivi che ha spinto la Commissione Europea a effettuare tale scelta, è legata al fatto che il numero dei morti stradali, non diminuisce come dovrebbe. Le stime degli studiosi, affermano che si dovrebbe arrivare ad una diminuzione del 38% per gli incidenti a basse velocità. Le città infatti sono terreno fertile purtroppo per collisioni con ciclisti e pedoni, e questo sistema potrebbe salvare ben oltre 1.000 vite ogni anno in Europa.

 

Si tratta quindi di un sistema automatico, e non di mera segnalazione visiva come accadeva nei primi studi sperimentali. All’inizio veniva infatti proiettato sul cruscotto, l’immagine che i radar captavano nello spazio antistante, lasciando però la decisione di intervento al guidatore.

 

La prima casa a introdurre i sistemi automatici di frenata d’emergenza, è stato anche in questo caso Volvo, nel 2010, seguita a ruota da Mercedes, Honda, Volkswagen e Ford. A partire dal 2020 le case automobilistiche, che andranno ad omologare le vetture, quindi stiamo parlando di nuovi modelli, dovranno inserire di serie l’attivazione della frenata automatica d’emergenza. Per tutte le altre auto da immatricolare, si dovrà aspettare altri due anni per questo obbligo normativo.

 

Siamo quindi ad un passo da una svolta storica, riguardante la sicurezza. Viene ora da chiedersi se le compagnie assicurative, nel caso si rispetterà la previsione di una diminuzione dei casi di incidenti, feriti e morti, andranno a limare i costi che ogni anno sono a carico dei guidatori.


 

 

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