Due aziende italiane hanno realizzato la conversione di una Toyota C-HR ibrida in vettura ibrida e metano. Scopriamo insieme i dettagli.
Sono diversi i motivi che possono spingere una persona ad acquistare una vettura a metano. Primo fra tutti, per il lato economico, è il basso costo di gestione e i pochi euro che sono necessari per effettuare 100 km. Abbiamo visto come ad esempio il gruppo Volkswagen stia ancora spingendo su questa alimentazione poco diffusa negli altri paesi europei, ma che permette ad esempio di percorrere anche solo con €5, ben 100 km. Chi acquista una vettura a metano lo fa anche per una questione di possibilità di entrata all'interno dei centri abitati, soprattutto per le grandi città dove vi è il blocco potenziale della circolazione per i motori diesel.
Acquistare dall'altra parte una vettura ibrida, generalmente benzina ed elettrico, permette l'introduzione nelle zone ZTL spesso e volentieri, ma anche costi di gestione contenuti per chi utilizza la vettura prettamente in città.
Fino a poco tempo fa avere una vettura ibrida a metano era qualcosa di assolutamente utopistico e che nessuna casa automobilistica aveva ancora messo a produzione sulla propria catena di montaggio. Anche attualmente le case produttrici non hanno effettuato modifiche in tale senso, ma due aziende italiane che rientrano all'interno del gruppo Holdim, rispettivamente la Ecomotive Solutions e la Autogas Italia hanno deciso di trasformare una Toyota C-HR 1.8 Hybrid, da vettura benzina elettrica a vettura benzina elettrica a metano.
Tecnicamente sono state aggiunte 3 bombole di metano da 24 e da 22 litri sotto il pianale del baule. Il metano, secondo quanto dichiarato dalle aziende italiane dovrebbe garantire un'autonomia di percorrenza tra i 300 e 350 km.
Da un punto di vista ingegneristico, è stato inserito un riduttore di pressione a doppio stadio, una centralina elettronica per il controllo e per la gestione del sistema metano c’è un rail a 4 iniettori metano.
All'interno della vettura è inoltre presente un interruttore che permette di commutare l'alimentazione da benzina a metano a seconda delle esigenze e a seconda anche dell'autonomia che ci rimane. Oltre a questo, sempre all'interno dell'interruttore presente della vettura, è possibile visionare il livello di metano presente nel serbatoio.
Secondo quanto dichiarato in fase di presentazione, questa Toyota Hybrid non dovrebbe andare a modificarsi sul lato della potenza, che dovrebbe rimanere normale rispetto alla versione ibrida.
Questa è la prima di una possibile serie, ma non sappiamo ancora se sarà seguita dalle case automobilistiche, secondo un piano di crescita di vetture di serie. Potrebbe rimanere comunque un esperimento interessante per tutti coloro che si sono domandati finora se il metano e l'ibrido potevano essere coniugati in una sola vettura. Ovviamente questo kit, è stato certificato dal Ministero dei Trasporti ed è disponibile in alcune officine convenzionate con le aziende italiane produttrici e verrà messo a disposizione della flotta aziendale di Snam4Mobility.
Casomai alcune aziende che stanno ancora spingendo sul metano, pensiamo ad esempio a Volkswagen, molto attenta anche alla questione dell'elettrico, potrebbero un giorno decidere di investire in questa nuova forma di alimentazione, quantomeno insolita fino ai giorni nostri. E chi lo sa se un domani il metano potrà affiancarsi in modo stabile all'elettrico in una nuova forma di mobilità sostenibile.
Credit photo Toyota media press