All’interno di questo articolo, parleremo di quanto sia importante impostare e definire un’attenta analisi dei costi di gestione di un’officina

La gestione ordinaria di un’officina, così come di un’azienda, passa attraverso tutta una serie di aspetti. Uno dei più importanti è sicuramente la gestione economica. 

Detta in parole semplici, dobbiamo far quadrare i conti. 

Oltre ai ricavi, è fondamentale osservare e analizzare con estrema attenzioni i costi. Non si tratta di un aspetto che può essere messo in seconda battuta, in quanto definisce l’utile di fine anno. Avere costi di esercizio ordinari molto elevati, porta in modo inesorabile a una una situazione di sofferenza economica importante, all’interno dell’officina. 

Partiamo dagli aspetti più semplici, ovvero la definizione dei costi. Per avere un’attenta analisi complessiva, dobbiamo prima capire quale tipologia di costo va a incidere maggiormente sulla nostra attività.

Esistono infatti i costi fissi, ma anche quelli flessibili. Quelli fissi sono tutti i costi che sono sostenuti in modo indipendente dal fatturato. Generiamo 100.000 euro o 200.000 euro al mese? I costi fissi non variano. Discorso diametralmente opposto per i costi flessibili, i quali sono in funzione del volume di produzione tendenzialmente. Possiamo pensare ad esempio ai costi di produzione, spedizione, imballaggio e via dicendo. 

Produciamo 100.000 euro di fatturato mensile? Avremo un livello di costi flessibili ben diverso rispetto a un fatturato di 200.000 euro. 

Attenzione però! I costi possono essere anche classificati in base ad un altro aspetto. Abbiamo infatti i costi diretti e quelli indiretti! Cosa sono? I primi sono quelli legati alle materie prime…mentre i secondi sono quelli che non si possono legare a un prodotto o a una fase produttiva. Essi riguardano infatti il processo produttivo nella propria interezza.
 
Arrivati a questo punto, e compreso quali sono le principali tipologie di costi in un’azienda (e quindi in un’officina), dobbiamo ora pensare a fissare degli obiettivi. Il motivo? Beh, dopo aver definito quanto ci costa una lavorazione o la gestione di un processo produttivo, dobbiamo capire dove dobbiamo andare. 

Cerchiamo di capire infatti quale obiettivo di riduzione dei costi, la nostra officina può raggiungere. Non tutte le officine sono uguali ed è infatti impossibile definire un obiettivo valido per tutti. 

Un esempio semplice è questo: tutti possono camminare, ma non tutti possono correre i 100 metri alle olimpiadi. Ognuno ha una propria struttura, storia, know-how e propensione al risparmio. 

Ricordiamoci però che andare a sfoltire il livello dei costi, non è una cosa che deve essere fatta solo in tempo di crisi, ma è consigliato realizzarla in ogni singolo giorno dell’anno e periodo di vita dell’azienda. 

Non è detto infatti che debba essere necessariamente la crisi a costringerci a revisionare attentamente i livelli dei costi e la loro entità nel bilancio complessivo. Un attento imprenditore, infatti, analizza la propria struttura, indipendentemente da come sta andando il mercato. 

Ci sono dei dubbi? Chiediamo ai collaboratori o alle persone che lavorano con noi. Può capitare a volte che la visione di altre persone, ci possa aiutare ad avere un quadro più completo. Ognuno di noi, infatti, ha un proprio schema di ragionamento e di vedere le cose. 

Nessuno ha la ricetta perfetta in tasca e dialogare con persone che sono all’interno della nostra officina, ci può aiutare a migliorarla costantemente. Sta a noi scegliere le persone, che lavorano con noi, che siano adeguatamente idonee ad effettuare un’analisi completa. La cura del personale, non deve essere solamente legata a una questione economica e di competenza tecnica, ma si consiglia sempre di assumere persone che abbiano una visione gestionale dell’officina. 

Individuati i costi, definiti gli obiettivi di riduzione dei costi…ora si arriva a individuare quindi le aree di risparmio. Riuscire a creare a fine anno un determinato livello di risparmio, vuol dire andare a creare un cuneo economico e finanziario che ci permette di crescere. 

Si parla, molto semplicemente, della possibilità di investire in nuovi macchinari, nuovi corsi, ecc... In altre parole, se si tagliano i costi, si ottiene una determinata quantità di denaro che può essere reinvestita all’interno dell’attività. Non male, vero?

Ok, ma un esempio sui quali intervenire?

Partiamo dai costi di acquisto. Possiamo ad esempio cercare dei fornitori di materiali, più economici. Partiamo dalla semplice carta della stampante, ai guanti, ai ricambi che installiamo sulle auto. Attenzione, ovviamente, a non far diminuire il livello di qualità del servizio.

Risparmiare un 10%, sul costo complessivo di una riparazione, ma avere un cliente scontento dato che il servizio è scadente…non è molto conveniente. E non lo è per un semplice fatto: abbiamo perso quel cliente. Il rischio infatti è vedere i clienti andare via, per un motivo relativamente poco intelligente, ovvero ridurre in tutti i modi…i costi!

Cerchiamo quindi di individuare i vari costi che la nostra officina sostiene ogni singolo giorno, per poi andare a ridurli in modo intelligente e con la giusta variazione. Non cerchiamo di tagliare in tutti i modi i costi! Cerchiamo di essere equilibrati e non avere la cecità di vedere quanto la qualità sia a rischio.

E in ultimo…cerchiamo di mantenere sempre un controllo sui costi che sia costante. Non Facciamo questo processo una volta all’anno, ma diverse volte! I costi possono cambiare, per mille motivi, e non dobbiamo farci trovare spiazzati da eventuali variazioni.

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