In un periodo che il diesel è preso di mira e progressivamente limitato nella circolazione, i motori con alimentazione alternative stanno prendendo piede. Tra questi c’è il GPL. Vediamo insieme gli aspetti di sicurezza che si devono ricordare per una completa efficienza e durata nel tempo.

 

Risparmiare è una prerogativa di molti automobilisti, soprattutto per chi viaggia tanto sia in città, che fuori i centri urbani. Per molti anni il diesel è stato re incontrastato, senza la benché minima ombra di dubbio, per coloro che macinavano molti chilometri. Con il progressivo isolamento da parte degli Stati europei del diesel, le motorizzazione alternative che si basano sui gas, come GPL e metano stanno prendendo forza. Per comprendere la questione, basta andare a farsi un giro nelle concessionarie dell’usato, per rendersi conto che le vetture a GPL e metano sono sicuramente quelle che hanno un tempo di messa a terra veramente breve. In altre parole, non appena rientrano da una permuta con un nuovo, vengono subito vendute ad altri.

 

La sigla GPL è acronimo di Gas di Petrolio Liquefatti, e non come alcuni affermano Gas Propano Liquido. E’ usato nei normali accendini ad esempio ed è stato purtroppo famoso per il terribile incidente di Viareggio, dove un treno è deragliato nei pressi della stazione ferroviaria, con un risultato di 32 morti e 50 feriti gravi. Tutto ciò per via delle caratteristiche della sostanza. Avendo una densità superiore all’aria, difficilmente si diffonde nell’aria e quindi in caso di fuoriuscita accidentale, si creano degli accumuli pericolosi ed esposti ad esplosioni improvvise. Non è un caso che in Italia è attualmente proibito parcheggiare auto a impianto GPL in parcheggi sotterranei, oltre il piano piano sub stradale.

 

Chi ha in possesso in auto, o chiunque abbia intenzione di acquistarne una, è doveroso ricordare però anche aspetti normativi legati alla sicurezza e all’omologazione. Essendo bombole di gas, in modo routinario devono essere controllate e verificato lo stato di buona salute. Per la precisione ogni 10 anni dall’installazione dell’impianto, o dalla precedente sostituzione. E’ da prestare attenzione infatti, nel caso in cui si acquista una vettura usata, se l’impianto è stato realizzato dalla casa madre oppure aftermarket. Il motivo di questa piccola indagine è molto semplice. Se ad esempio la vettura è stata immatricolata nel 2009, ma l’impianto GPL è stato installato nel 2014, il controllo delle bombole deve essere fatto nel 2024 e non nel 2019!

 

Per la sostituzione, come primo aspetto dobbiamo rivolgerci ad un installatore autorizzato dalla Motorizzazione Civile. A questo punto dobbiamo recarci presso la Motorizzazione con una serie di documenti che sono:

  1. carta di circolazione e fotocopia della medesima;

  2. ricevuta dei versamenti effettuati;

  3. modello TT2119 (disponibile anche presso il sito della Motorizzazione) compilato in tutte le sue parti;

  4. dichiarazione di installazione a norma rilasciata dall’installatore a cui ci siamo rivolti;

  5. documentazione tecnica del nuovo serbatoio.

Fatto ciò, ci verrà dato un appuntamento per il collaudo dell’impianto ed eventualmente di tutte le componenti che sono state sostituite se necessario (ad esempio il vaporizzatore o il riduttore). Se tutto ha avuto esito positivo ci verrà rilasciato un documento provvisorio, con il quale possiamo circolare in attesa del duplicato della carta di circolazione.

 

Ma quanto costa fare tutto questo procedimento? Se parliamo del solo serbatoio, i prezzi variano tra i 500 e 1000 euro, che ovviamente devono essere osservati non tanto come spesa gravosa, ma bensì come una spesa da spalmare in 10 anni. Bolli e versamenti vari inoltre non superano i 100 euro in tutto.

 

La sostituzione del serbatoio ovviamente deve essere fatta rispettando le dimensioni, volumi e spessori identici a quelli della casa madre. La recente normativa Italiana ha visto una revisione in materia e permette di installare anche altre marche, oltre a quella originaria, a patto che siano identiche in tutto e per tutto a quello della casa madre, oltre che ovviamente essere omologate. In caso contrario, anche in questo caso, è doveroso andare ad effettuare una omologazione da parte del costruttore della vettura, con un costo di circa 200 euro.

 

Avere una vettura a GPL ha la sua convenienza. 1000 euro possono essere e sembrare tanti, per via della sostituzione, ma che se pensati in un arco temporale di 10 anni, assumo una spesa abbastanza contenuta su base mensile. Spesa che è strettamente legata alla nostra sicurezza e alla possibilità di risparmiare. Insomma, chi più spende, meno spende.

 

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