Molto spesso parliamo di mobilità sostenibile, come una svolta epocale positiva. Non si analizzano mai però i rischi legati a essa. Cerchiamo di fare un'analisi attenta, a 360°. 

Il mondo sta cambiando in modo definitivo, all'interno della mobilità. I motori endotermici, stanno passando rapidamente verso una transizione elettrica. Nel giro di qualche anno, o al più un decennio, vedremo la stragrande maggioranza dei veicoli, spinti da motorizzazioni ibride o completamente elettriche

La tecnologia sta facendo passi da gigante, e molto spesso, aprendo un giornale o accendendo la televisione, vediamo veicoli spinti solo da motorizzazione elettrica. 

L'industria Automotive è una delle più importanti industrie mondiali, ed è un traino per l'intera economia globale. Ogni anno, vengono scambiati migliaia di miliardi di dollari, in tutto il mondo. 

Se ci pensiamo bene, i trasporti sono uno dei più importanti fattori di emissioni di gas serra, rappresentando circa un quinto del totale. Sviluppando sempre più la mobilità sostenibile, i gas serra dovrebbero diminuire drasticamente, e annullarsi nel corso di qualche decennio. 

Ecco perché la mobilità sostenibile è davvero importante, e deve essere sottolineata in ogni ambito. 

Ovviamente, ogni cambiamento ha delle ripercussioni nel modello di business attuale. Secondo una ricerca di McKinsey, sulle implicazioni economiche della mobilità sostenibile, avremmo importanti cambiamenti, tra cui lo spostamento del mix di veicoli prodotti e un maggiore impatto sui costi di capitale iniziali. 

Detto in parole semplici, le auto inizialmente costeranno di più delle attuali auto a combustione. Ovviamente, spingendo verso la mobilità sostenibile, in un primo momento, le persone avranno importanti necessità di acquistare un'auto elettrica. La domanda quindi progressivamente aumenterà, e questo non farà che piacere a tutti i produttori, i quali riusciranno a rientrare dei capitali investiti e abbassare i prezzi. In tal modo, la tecnologia potrà trasformarsi e progredire verso una tradizione a zero impatto a costi più sostenibili. 

All'interno del mondo della mobilità sostenibile, ben il 75% dei gas inquinanti è prodotto dalle emissioni di scarico delle auto e dei camion, in confronto al 13% degli aerei e al 11% del trasporto marittimo. 

Anche grazie all'aiuto dei Governi e delle città, in termini di sovvenzioni e incentivi, la mobilità sostenibile si sta progressivamente spostando verso il 2030, ovvero un anno di grandissimo cambiamento. Il Governo Italiano, ha deciso di programmare gli investimenti in termini di incentivi fino al 2030, e molti stati hanno quest’anno come luogo di svolta della mobilità sostenibile. Ricordiamo che alcuni paesi, hanno anche anticipato le tempistiche per i divieti di vendita di nuovi veicoli con motore a combustione interna. 

Tutto nasce dal 2020, e da una progressiva accelerata che si è realizzata nei paesi industrializzati. 

Questi sforzi sono degni di attenzione, in quanto dobbiamo quanto prima rallentare il surriscaldamento globale. All'interno di vari accordi sul clima, i più grandi Governi internazionali si sono incontrati per cercare di rallentare lo scioglimento dei ghiacciai in primis. 

Questo ovviamente è un rischio enorme, in quanto non è semplicemente legato a un progressivo innalzamento della temperatura estiva nelle nostre città, ma è legato allo squilibrio totale dell'ecosistema mondiale. 

La catena alimentare, così come la catena del corretto sostenimento di una determinata area geografica, riesce ad avere delle ripercussioni fondamentali e importanti in ogni singolo angolo del mondo. 

Diverse proiezioni affermano che, nel 2050, la domanda delle auto a combustione interna dovrebbe terminare, in quanto ci sarebbero solamente veicoli elettrici, oppure a celle a combustibile. 

La discussione tra l'utilizzo di vetture elettriche o vetture spinte da idrogeno, è ancora molto accesa, ma non si sa ancora una definitiva e risolutiva soluzione totale in tale ambito. In determinate aree geografiche, ci saranno delle maggiori richieste delle propulsioni a idrogeno, soprattutto per quel che riguarda i camion. 

Sempre all’interno della mobilità sostenibile, vi dovrebbe essere progressivamente uno sviluppo del car sharing, implicando quindi una diminuzione anche dell'acquisto di auto e della maggior condivisione. 

La decarbonizzazione delle auto, passerà anche dalla produzione di veicoli meno importanti nell'ambiente. 

Ecco quindi come possiamo già analizzare i rischi e i benefici della mobilità sostenibile. Ovviamente, tale cambiamento dovrà essere totalmente universale, sebbene possa rimanere uno squilibrio in determinate aree geografiche del globo. 

Sebbene vi sia un aumento di spesa in conto capitale all'inizio, il costo totale della proprietà di un veicolo dovrebbe diminuire rapidamente. 

Le possibilità di lavoro dovrebbero aumentare, o perlomeno aprirsi nel raggio di nuove e diverse possibilità. Le aziende, infatti, sono alla ricerca di nuovi soggetti altamente specializzati nella gestione delle auto elettriche. 

Nuovi prodotti e nuove linee di servizio, sono quindi in attesa di lavoratori che siano totalmente formati su tale ambito. Ovviamente, se vi sono delle aree geografiche altamente specializzate nella produzione di veicoli endotermici, queste aree potrebbero incontrare delle problematiche importanti. Ecco quindi uno dei principali rischi dell' industria automobilistica, che impiega un enorme quantità di milioni di lavoratori lungo la sua catena di produzione. 

Secondo quanto rilasciato all'interno di un'analisi di McKinsey, entro il 2050 circa 13 milioni di impieghi di manutenzioni relativi alle auto a combustione andrebbero persi, a fronte di un aumento di 9 milioni di operazioni dirette legate ai veicoli elettrici. 

Ecco quindi, come le industrie, o meglio i Governi, devono pensare e rielaborare un piano a 360°, per quel che riguarda la transizione elettrica e l'impatto, all'interno dell'occupazione. 

Quando si va a modificare una situazione di status quo, ovviamente bisogna anche preoccuparsi delle ripercussioni lavorative. 

L'impegno dei Governi, quindi, deve essere attento e minuzioso, al fine di evitare situazioni di disagio economico lavorativo. 

Tutti noi siamo ovviamente ben felici che si riesca a raggiungere l'obiettivo dell'abbattimento dei gas serra, e la diminuzione del surriscaldamento globale. D’altra parte, però, dobbiamo stare attenti nel considerare l'aumento delle possibilità di rischi, insiti nella probabile perdita di lavoro e situazioni di disagio economico iniziale. 

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credit photo FREEPIK