Nuovi sistemi tecnologici, ad alta automazione, stanno per entrare nel settore nautico. Virate impeccabili, assistenza per manovre in porto e mantenimento perfetto della posizione stanno per diventare realtà, grazie ad una giovane azienda romana.

 

I veri amanti del mare sanno bene come l’automazione è arrivata prima nel mondo nautico, che in quello delle quattro e due ruote. La guida automatica è infatti una realtà che è sicuramente attiva già da molto tempo nelle imbarcazioni, a differenza dell’automotive dove solo in questo periodo sta avvenendo il passaggio con adeguato aggiornamento generale dei sistemi. Quello che sta invece succedendo alla nautica, sono invece piccoli cambiamenti a livello di assistenza alla navigazione. Tra i fautori del cambiamento c’è anche una società italiana, Xenta Systems, che ha messo a punto interessanti applicazioni pratiche.

 

Si sa, le attività di ricerca e sviluppo sono quelle, che se anche sono tra le più costose per un’azienda, sicuramente portano a soluzioni ottimali e innovative per il mercato. Lo spirito che ha spinto questa giovane azienda laziale, è proprio questo. L’innovazione in un mercato complicato come è la nautica, se ben sviluppata, può portare a grandi risultati in termini di visibilità e notorietà. Tutta questa innovazione, senza dimenticare le sensazioni di guida che devono essere mantenute ugualmente uniche per il conducente del mezzo.

 

Per creare qualcosa di nuovo, i progettisti sono partiti dal mondo aeronautico. Il sistema Fly by Wire è stato il punto di partenza di tutto. Per chi non conoscesse questo sistema, cercando di rendere il più semplice possibile i termini, possiamo dire che si tratta di un sistema di comando che non agisce più su pezzi meccanici o idraulici, ma su aspetti tecnologici digitali. In poche parole, la digitalizzazione sul settore. Se negli aerei, si parla di Fly e nelle autovetture di Drive by Wire, nella nautica il termine da porre all’inizio è Helm.

 

Il concetto di Helm by Wire è molto semplice: tutta la barca comunica con un sistema centrale che controlla, governa e adatta la navigazione di conseguenza. Il timone avrà un ruolo fondamentale, in quanto sarà sia sensore pulsante di un sistema di controllo complesso, sia braccio operativo millimetrico per ogni qualsiasi manovra. Tutto questo è reso possibile grazie alla digitalizzazione della navigazione, che sostituisce collegamenti meccanici o idraulici con impulsi digitali nelle varie aree dello scafo.

 

L’interazione tra uomo e imbarcazione sarà quindi un tutt’uno, anche grazie a processi che si adatteranno alla velocità di navigazione, in modo da calibrare sempre perfettamente il tutto, a seconda dei nodi a cui si sta andando.

 

Agevolazioni di manovra che passano tramite il joystick, che con due semplici dita, permette di effettuare manovre millimetriche in porto, in modo semplice, intuitivo e a misura sia di marinai esperti, che di neofiti o quasi del mare. Il tutto grazie alla perfetta interazione tra il timone, le eliche primarie e quelle di manovra. Altra chicca è il Dynamic Positioning, ovvero la possibilità di far rimanere ferma l’imbarcazione nello stesso punto, mantenendo la prua nella medesima direzione.

 

A chi sta pensando che tali aspetti siano ancora lontani dall’applicazione concreta, ricordiamo come Xenta Systems, sebbene sia una giovane realtà aziendale, ha già portato in essere la realizzazione concreta di migliaia di implementazioni tecnologiche. Non mancano i nomi di punta come Riva (modello 66 ribelle), Ferretti (modello 670), Pershing (X9 e X5), oltre che Palumbo, Rizzardi e molti altri.

 

Che dire, innovazioni semplici dal punto di vista concettuale, ma sicuramente non banali e di grandissimo impatto pratico nella conduzione di una barca a motore. Alcuni miglioramenti che, giorno dopo giorno, l’appassionato saltuario o l’habituè troverà sicuramente fondamentali e irrinunciabili

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