Il connubio tra le due case automobilistiche italiane sta per terminare. Abbiamo anche una data, ovvero tra il 2021 e 2022, per vedere l’ultima Maserati uscire dalla fabbrica con il motore Ferrari. E dopo?

 

Sali a bordo di una Quattroporte, Ghibli o Levante e trovi la raffinatezza tipica del tridente di Modena. Accendi il motore e allora senti un vero Ferrari, con tutta la sua profondità e ampiezza di suono. Sì, perchè non tutti sanno che è la casa di Maranello che fornisce i motori all’altra casa automobilistica emiliana. Un connubio che sta per finire, a quanto afferma l’amministratore delegato di Ferrari, Luis Camilleri.

 

Tra le due società è infatti vivo un accordo di preparazione e realizzazione delle motorizzazioni, come accade per il V6 3.0 benzina, V8 3.9 e V8 4.7 aspirato. Li troviamo su Granturismo, Levante, Ghibli e Quattroporte, ovvero tutto il line up della casa modenese.

 

Una notizia che ha shockato gli appassionati dei due marchi, pochi giorni dopo i risultati del primo trimestre dell’anno per Maserati, alquanto negativi. Possiamo dire con tutta tranquillità che tutto il settore auto, sta conoscendo una crisi abbastanza importante, sia per via della guerra totale al diesel, sia per una situazione economica che non invoglia a cambiare auto. Il gruppo FCA ha registrato un netto calo nel primo trimestre del 2019, con un dato che si attesta ad un meno 47 percento, rispetto allo stesso periodo del 2018. Per quel che riguarda Maserati, dobbiamo registrare un calo delle immatricolazioni del 41 % e ricavi che scendono del 38%. Non è bastato quindi annunciare un nuovo modello, per dare nuovo slancio al tridente.

 

A fare da contraltare ci pensa Ferrari che vede i primi tre mesi del 2019 registrare un +13.1% come giro d’affari, toccando i 940 milioni di euro. Anche l’utile netto, forse l’aspetto più importante per un’azienda, cresce da 149 a 180 milioni. Merito soprattutto al boom di vendite in Asia e della Portofino in particolare, con una crescita del 30%.

 

Finisce quindi un connubio che sembrava avere una stabilità d’acciaio, ma si sa, nel business non si può mai sapere cosa succede domani. Come data di fine collaborazione, si parla tra il 2021 e il 2022, anche se non ci si è ancora sbilanciati con maggiore precisione. Sicuramente gli ingegneri Maserati sono già all’opera per realizzare un nuovo ciclo di motori, anche se alcune voci di corridoio affermano che a sostituire la Ferrari, potrebbe essere AlfaRomeo, altra grande casa automobilistica, da sempre votata alla sportività. Ad essere il principale candidato, è il V6 2.9 litri biturbo da 512 cavalli che è già montato sulla Stelvio e Giulia Quadrifoglio. Per le motorizzazioni più potenti si è addirittura fatto il nome della Dodge, con i suoi super motori in stile statunitense e di dimensioni iper generose. Stiamo parlando del famoso Hellcat V8 smal-block da 6.2 litri e 707-712 cavalli, oltre che al cosiddetto Hellephant Big-block 7.000 di cilindrata con una potenza che può arrivare a 1000 cavalli e una coppia motore da 1.300 Nm.

 

Queste informazioni non sono ancora confermate, in quanto è appena uscita la notizia della rottura del rapporto lavorativo tra queste due aziende, che sembra impossibile già annunciare quale sarà il nuovo corso dei motori Maserati. Certo è che dall’altra parte Ferrari non sembra avere così tanti rimorsi o rimpianti. E’ vero che non andrà ad iscrivere a bilancio un importante entrata, come quella dell’acquisto dei motori da parte di Maserati, ma è anche vero che potrà andare a investire direttamente in nuove risorse umane legandole alle proprie vetture, e non a un marchio terzo. Ed inoltre, non dimentichiamocelo, è ormai nel mirino dell’azienda, l’obiettivo di arrivare a quota 10.000 vetture prodotte e vendute in un anno.

 

Una novità che ha scosso il mercato automobilistico italiano e che apre a notevoli cambiamenti in termini di vivere la vettura. Riuscirà la Maserati a mantenere il proprio appeal di auto signorile e velocissima anche senza la potenza fornita da Ferrari? Risposta a partire dal 2022.


 

Foto di Leo Cardelli da Pexels